Antonio D’Alessio: «Il nucleare non faccia paura, è utile per aziende e famiglie» - Le Cronache
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Antonio D’Alessio: «Il nucleare non faccia paura, è utile per aziende e famiglie»

Antonio D’Alessio: «Il nucleare non faccia paura, è utile per aziende e famiglie»

di Arturo Calabrese

Antonio D’Alessio è segretario provinciale di Azione e candidato nel collegio plurinominale di Salerno in rappresentanza del Terzo Polo per un seggio alla Camera dei Deputati. La nuova realtà politica nasce dall’incontro tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.

Segretario, la campagna elettorale procede. Come sta andando e quali sono i sentori?

“Segnaliamo e registriamo un entusiasmo crescente per questo Terzo Polo perché è diventata forte e credibile l’idea della necessità all’interno dell’elettorato di una rappresentanza moderata che si ponga tra una destra che è diventata sempre più estremista, al punto da imbarazzare molti elettori e politici che facevano parte di quello schieramento, e una sinistra che ha sotto certi profili deluso i propri elettori perché ha rincorso una linea che il popolo non ha trovato più coerente. In questo scenario, c’è uno spazio significativo per la costruzione del famoso Terzo Polo e quindi dell’alternativa. C’è voglia di intercettare un nuovo percorso e di avviarlo concretamente. Gli steccati ideologici rendono asfittico il dibattito e la nostra realtà punta dritto sulla coerenza delle risposte a tanti problemi”

A proposito di problemi, quali sono quelli di Salerno e della provincia?

“Sono tantissimi. Il lavoro e dei giovani innanzitutto. I più giovani hanno difficoltà a vivere qui e con loro tante, troppe famiglie. Ci sono i problemi di un’Italia e di un Sud che hanno necessità di affrontare con forza e con compattezza i temi. Le specificità sono i trasporti, l’ambiente, le amministrazione che faticano ad andare avanti, le aziende lasciate sole, la viabilità della zona interna. Sono temi, questi, che il programma del Terzo Polo ha affrontato ed affronta e ci sono le ricette. Inutile agitare i problemi e puntare il dito perché sono azioni che non portano ad alcun risultato, ma è utile parlare di soluzioni. E allora parliamo di aiuti concreti alle aziende e ai giovani. Investimenti seri per le pubbliche amministrazioni. C’è poi il tema energia che viene trattato a livello nazionale con politiche precise e senza giri di parole, usando quelle giuste senza avere paura”.

Si riferisce al nucleare?

“Anche. Perché si ha paura di parlarne? Le rinnovabili non bastano a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale e le aziende soffrono come soffrono i negozi, attività produttive e le famiglie. È doveroso dunque pensare ad un qualcosa di nuovo, ma non è una soluzione attuabile subito. Purtroppo si è perso molto tempo e sta a noi recuperarlo. Non possiamo permettere che le aziende vengano messe in crisi innescando un circolo vizioso fin troppo pericoloso e deleterio per l’Italia”.

Altra emergenza è la sanità…

“Quando Carlo Calenda avviò il percorso di questo nuovo partito, il primo appuntamento fu focalizzato sulla sanità. C’è chi chiese il perché si parlasse di sanità e non di politica. Al che Calenda rispose che nulla c’è più di politico della sanità. C’è necessità, in particolare in Campania dove mancano organizzazione e visione organica, di una riforma del sistema sanitario. Esso deve andare verso la gestione e non può più essere affidato ad un privato. Una soluzione potrebbe essere la riforma del Titolo Quinto e quindi il ritorno ad una sanità gestita da Roma e non più dalle singole regioni con tante leggi e norme diverse, alcune anche in contraddizione tra loro. Non dimentichiamo il commissariamento che questo fondamentale aspetto, diritto sancito dalla Costituzione, ha avuto per diversi anni”.

I nomi scelti per le candidature sono vicini al territorio, donne e uomini che ben rappresentano il collegio nel quale corrono. Cosa vuol dire?

“Significa attenzione al territorio, significa rappresentare la comunità, significa portare all’attenzione del Parlamento i veri problemi dei comprensori. Complessivamente la rappresentanza territoriale è alta ed eccellente perché non ci sono nomi calati dall’alto”.

Il Terzo Polo dice sì ad un Draghi bis?

“Un eventuale Draghi bis, certo, ma anche un nuovo governo che abbia come obiettivo la cosiddetta agenda Draghi. L’ultimo governo, e chi lo ha fatto finire anzitempo dovrà prendersi tutte le colpe di un atto irresponsabile, stava riportando l’Italia alla credibilità che le spetta a livello europeo e mondiale. Bruxelles vedeva di buon occhio Mario Draghi e i mercati rispondevano in modo eccellente. Chi governerà dopo il voto dovrà dunque seguire quella strada e farsi trovare pronto ad affrontare le grandi emergenze che si stagliano all’orizzonte. La crisi energetica su tutte dovrà essere affrontata in modo diretto, con aiuti ed incentivi, esattamente come si sta facendo adesso. Si dovrà parlare seriamente del tema lavoro, della sanità, ribadisco, delle attività economiche e del turismo. L’agenda Draghi l’abbiamo fatta nostra e inserita nel nostro programma politico perché la riteniamo valida e condivisibile. Appoggeremo un Draghi bis, ribadisco, ma anche un governo diverso che però prometta di percorrere la strada segnata negli ultimi mesi.

È polemica con Forza Italia: il commissario regionale Fulvio Martusciello ha chiesto di ritirare la candidatura di Rossella Sessa, in Parlamento dopo la morte di Enzo Fasano. Cosa risponde?

“Eviterei di tirare in ballo Enzo Fasano, un signore di altri tempi che riposa nella pace del cielo.Rossella Sessa, persona stimabilissima, ha fatto legittimamente una sua scelta, in piena coscienza e libertà, com’è giusto che sia”.