di Marta Naddei Semaforo rosso anche per i box interrati di piazza Alario: il progetto altera l’immagine storica dei luoghi e viene sospeso. La Soprintendenza di Salerno, guidata da Gennaro Miccio, sembra essersi riappropriata delle proprie peculiari funzioni. Dopo essersi schierata – su chiara indicazione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali – contro il Comune di Salerno per quanto concerne la realizzazione del Crescent e aver bocciato il progetto dell’autorimessa di piazza Cavour, anche per quanto riguarda la realizzazione dei box interrati di piazza Alario – su cui sussiste il “vincolo Ornaghi”, in base al quale non possono esserci consistenti interventi su aree storiche con “età” superiore ai 70 anni – l’ente soprintendizio stoppa le velleità del Comune di Salerno. Con una nota firmata dal soprintendente Gennaro Miccio e dal funzionario responsabile del procedimento, l’architetto Giovanni Villani – impegnati nella Conferenza dei servizi presso l’amministrazione comunale – è stato sospeso il progetto dei garages che dovrebbero sorgere sotto la storica piazza di via Indipendenza. Sono stati chiesti chiarimenti documentali, opportunamente supportati da fotografie, e importanti integrazioni che cerchino di rendere compatibile, se mai fosse possibile, l’intervento urbanistico proposto e lo stato attuale dei luoghi. Stando a quanto riferito dalla Soprintendenza «l’intervento è in contrasto con i tratti distintivi culturali di piazza Alario» con elementi (come le griglie di aerazione e gli ingressi pedonali) «che alterano notevolmente la consolidata immagine storica della piazza». Così come sono in pericolo gli alberi della storica piazzetta, a causa della realizzazione di quattro piani interrati di parcheggio, che dovranno sorgere su palificazioni in cemento armato che non assicurerebbero il permanere delle esistenze arboree della piazza «che caratterizzano lo spazio urbano dal punto di vista paesaggistico». Lo stesso progetto, poi, non farebbe alcun cenno alla coniugazione dei tratti peculiari di piazza Alario con i nuovi parcheggi ; così come, gli accessi e le uscite della nuova struttura (previsti sia su via Sabatini che su via Porto) prevederebbero fori consistenti negli storici muraglioni della piazza. Un elemento questo che – a parere di Miccio e Villani – costituirebbe «una ulteriore destrazione paesaggistica dei luoghi» oltre a rappresentare una problematica lungo la stessa via Sabatini, di cui sarebbe alterata anche la visuale. Insomma, ennesima bocciatura urbanistica per il Comune di Salerno e contestuale ennesima vittoria di chi, per salvare il patrimonio paesaggistico di questa città ci sta mettendo tutte le forze, i Figli delle Chiancarelle.
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