di Michelangelo Russo
Alle 12 in punto di ieri, nella sede della Fondazione Menna alla Villa Comunale, il dottor Tringali, già Presidente della Sezione Penale della Corte d’Appello di Salerno fino al settembre 2017, risponde alle telecamere locali sul perché della scelta di una carriera politica a 74 anni. Alla stessa scrivania, nell’ottobre 2018, tre anni fa, rispose alla mia domanda di editorialista di Cronache se si prospettasse per lui una carriera politica. Lo escluse categoricamente, poiché, superati i settant’anni, non aveva alcun senso una strada del genere. Diciamo allora che i tempi sono cambiati, adesso, se lui è più vecchio (e si vede, come è per me che ho la stessa età), ci sono appelli a cui non si può mancare; come accadde nel 1945 al Terzo Reich che arruolò i vegliardi di 80 anni e i bambini di 14 anni per sacrificarli nell’olocausto finale della disfatta totale di Hitler. A Tringali, che in gioventù e nella piena maturità umana e professionale è stato uomo colto e salace, e staffilatore acuto delle cecità di convenienza di quei settori della magistratura di un tempo che non mossero un dito prima di Tangentopoli, sfugge in questo momento, forse, la natura paradossale dell’incarico che ha accettato. Anzi, sfugge anche la natura, e quindi il perché, dei suoi compiti. Mentre attendo dietro i vetri dello studiolo che finisca l’intervista televisiva, lo sento dire che questo incarico è una novità per il Comune. Non esisteva prima. Dunque, si tratta di costruire dal nulla la funzione dell’Assessore alla Trasparenza. Aggiunge che non è più un magistrato da quattro anni, ma non può negare che l’abito del giudice rimane addosso anche in pensione. E perciò questo è un segnale di attendibilità e di certezze di serietà dei controlli. Molte parole ancora sul futuro di trasparenza e inviti al popolo ad avere fiducia in un futuro prospero e giusto per tutti. L’intervista è finita ed entro per una domanda a bruciapelo, per non togliere tempo al nuovo assessore. “Dottor Tringali, non crede che l’incarico che ha accettato possa sembrare uno schiaffo all’inchiesta delicata della Procura di Salerno e al nuovo Procuratore Borrelli?” Tringali rimane sorpreso dall’apparente ardire di una domanda che può sembrare indelicata. Ignora probabilmente che su Facebook stamattina l’ex Consigliere Regionale del PD ha parlato, a proposito della sua nomina, di una scelta abbastanza scontata dettata dalla paura che incombe. Ovviamente di chi ha voluto questa nomina. Dunque, un problema di immagine e di segnali esiste. Non solo segnali dispensatori di serenità per il futuro trasparente come l’aurora, ma segnali fonti di possibili equivoci. Per i manipoli elettorali delle cooperative oggetto d’indagine, non perfettamente addottorati sul mondo giudiziario, la presenza in Giunta di un giudice famoso, legato al Governatore e al Sindaco, come verrà interpretata? Può, dico può, essere interpretata da qualche anima semplice, tra costoro, che volesse fare rivelazioni alla Procura come un segnale di inutilità delle sue parole di ammissione visto che poi Giudici e Giudici, al Comune e al Tribunale, si parlano sempre tra loro? Così può pensare chi vede le cose da fuori, Tringali lo sa. E per questo, anche, poteva trovare un momento diverso per la sua scalata alla Casa Comunale! Ma ormai la cosa è fatta, nonostante i rumors sui social tutt’altro che benevoli, e sospettosi. Per chi scrive, la nomina dell’Assessore alla Trasparenza può anche avere un vantaggio per la città. Finalmente, ci sarà un assessore che non potrà non assicurare risposte trasparenti e rapide sui tanti punti non chiari delle vicende urbanistiche recenti. Ad esempio, è trasparente lo spostamento irrituale, come ha detto l’ex Consigliere Lambiase, della via Comunale nella ex Marzotto per facilitare le costruzioni delle Torri Gemelle di 15 piani? E’ trasparente l’iter e la progettazione di Porta Ovest, denunciata da tempo dall’Ing. Bottiglieri, ex ingegnere capo di Salerno, come fonte di infiniti falsi e abusi? Queste, e altre questioni gravi, dovranno essere rese trasparenti dal Presidente Tringali quando, anche personalmente, le sottoporremo a lui nel suo ufficio. Sappiamo che le carte lui sa leggerle. E anche noi!
Dr. Michelangelo Russo