Utile in netta crescita (+263 percento), raccolta in aumento del 3,5 percento, patrimonio che supererà i 22 milioni di euro. Sono i numeri principali della Bcc di Aquara che il 30 aprile ha riunito i soci per illustrare i “numeri” dell’istituto di credito.
Antonio Marino, direttore della Bcc di Aquara: qual è la situazione della banca?
L’assemblea dei soci dello scorso 30 aprile è stata un’occasione importante per illustrare, ai tantissimi soci presenti, che la Banca è in salute sia sotto il profilo dei numeri che sotto l’aspetto dei rapporti con il territorio. Le risultanze dell’anno 2012, infatti, hanno evidenziato una gestione prudente e improntata al consolidamento del patrimonio. Sono cresciuti i soci ed i clienti. E’ cresciuta la raccolta come pure gli impieghi, il tutto in un momento non certo facile per la nostra economia.
Vogliamo ricordare i numeri più significativi?
Il margine di intermediazione è cresciuto del 33,6 percento, una cifra di tutto rispetto. I costi operativi sono diminuiti del 2,2 percento. L’utile netto d’esercizio è stato di 2.957.377 euro dopo il pagamento di 736 mila euro di tasse. La raccolta diretta è cresciuta del 3,59 percento mentre quella indiretta del 7,58 percento. Il totale della raccolta è arrivato a 202,7 milioni. Gli impieghi sono cresciuti dell’8,16 percento e negli ultimi 10 anni si sono quasi triplicati. Il rapporto sofferenze nette/impieghi è del 2,41 percento, ben al di sotto della media nazionale. Il patrimonio, con l’accantonamento dell’utile dell’ultimo bilancio, supererà i 22 milioni di euro. Sono cifre importanti ed in equilibrio tra loro. Cosa dobbiamo aspettarci dall’esercizio corrente?In questi primi mesi del 2013 la raccolta è rimasta sostanzialmente stabile. Gli impieghi stanno crescendo, anche se con la dovuta moderazione. Abbiamo effettuato delle riprese di valore su titoli di proprietà approfittando della corrente riduzione dello spread. Possiamo ragionevolmente aspettarci per fine anno un utile d’esercizio anche maggiore di quello fatto registrare a fine 2012.
Tutto questo senza trascurare la clientela.
Stiamo continuando ad erogare il credito con regolarità. Al 9 maggio scorso sono già stati deliberati nuovi fidi per un ammontare pari al 38,72 percento di quelli deliberati l’anno precedente. In buona sostanza, stiamo operando nella continuità e ci aspettiamo risultati in linea con l’anno 2012 pur in un contesto di grandi difficoltà per la nota crisi che stiamo attraversando.
Qual è lo spazio che una banca locale si può ritagliare in questo contesto economico così difficile?
Siamo una Banca che rappresenta una importante realtà all’interno del credito cooperativo campano. Una Banca che intende assolvere alla sua missione di “banca locale” rafforzandosi per avere sempre più mezzi e strumenti per essere vicini ai nostri soci ed ai nostri clienti, forte anche dell’appartenenza al sistema delle Bcc che si fonda su valori come la cooperazione, la mutualità e la solidarietà. La Banca è un’impresa. E come tale è sensibile alle difficoltà congiunturali del nostro territorio. Siamo, però, diversi dalle grosse banche. L’oppressione da budget, l’ossessione per il risultato finale, la spersonalizzazione del rapporto con il cliente, il dividendo da distribuire non ci appartengono. Il mantenimento, invece, di certe caratteristiche operative, il grande senso di responsabilità e di appartenenza del personale dipendente, la natura stessa di banche di credito cooperativo attenta al risultato non per distribuirlo ma per potenziare il patrimonio sono i nostri fattori peculiari che ci hanno permesso di avere questa grande capacità competitiva. Tutto ciò ci ha consentito e ci consente di ritagliarci spazi di mercato e di crescita nell’ambito della nostra area di competenza territoriale.