di Monica De Santis
Un augurio ed un messaggio di incoraggiamento, rivolto prima di persona agli studenti dell’Istituto Nautico di Salerno e poi attraverso una nota a tutti gli studenti della diocesi di Salerno, Campagna e Acerno che in queste ore stanno riprendendo le attività scolastiche. E’ stata dunque, una giornata tutta dedicata alla scuola e ai docenti e giovani allievi, quella vissuta ieri da Monsignor Bellandi, Vescovo di Salerno, che comunque, non ha potuto non rispondere alla stampa in merito alle tante polemiche che si sono levate in questi giorni circa la messa di San Matteo in piazza Della Libertà… “Speriamo che il nostro Santo Patrono ci concederà di vivere la giornata della sua festa con condizioni climatiche favorevoli e senza altre polemiche. Sono sicuro che il 21 settembre tutto sarà chiarito, San Matteo metterà pace tra i salernitani, le polemiche ci stanno, le avevamo messe in preventivo, ma credo che ragionevolmente questa sia l’unica soluzione che consente una celebrazione in tutta sicurezza”. Tornando all’inizio dell’anno scolastico nel suo messaggio ai docenti Bellandi scrive… “Si apre una nuova stagione con ancora molte incognite sul futuro, legate alla pandemia non ancora sconfitta. Tuttavia, l’orizzonte sembra essere più confortante, anche a motivo di un largo impiego dei vaccini che stanno contrastando il diffondersi del virus. Non spetta a me entrare su questo o su altri temi che chiamano in causa l’ambito delle istituzioni, bensì richiamare a tutti voi – sapendo di toccare punti che stanno a cuore ad ognuno di voi – il ruolo fondamentale che sempre, ma a maggior ragione in questo frangente storico, il mondo della scuola gioca per il futuro dei nostri ragazzi e, di conseguenza, per la nostra società. Voi conoscete meglio di me gli effetti negativi – talora drammatici – che quest’ultimo anno e mezzo ha causato in moltissimi adolescenti e giovani, in cui l’allontanamento forzato dalle normali attività scolastiche, sportive e di socializzazione ha portato a sentimenti di solitudine, frustrazione e incertezza sul futuro, che non di rado sono poi sfociati in episodi di aggressività e vandalismo. Certamente questi costituiscono soltanto fenomeni eccezionali, ai quali – grazie al cielo – si contrappongono anche esempi di impegno, amicizia e generosità; tuttavia è quanto mai necessario che i più giovani trovino in noi adulti persone che sanno proporre continuamente idealità forti, orizzonti ampi e cammini educativi da percorrere. Sappiamo bene che l’educazione è più ampia della mera “istruzione” e che il tempo della scuola – accanto al ruolo insostituibile della famiglia – rappresenta un’occasione unica per introdurre le giovani generazioni ad un sano e maturo rapporto con tutta la realtà: dal rapporto con sé stessi, a quello con gli altri, fino a quello con l’ambiente circostante (…) E’tempo di guardare avanti con coraggio e con speranza, mettendo al centro di ogni processo educativo la persona, il suo valore, la sua dignità, così da far emergere la sua propria specificità, la sua unicità e, al tempo stesso, la sua capacità di essere in relazione con gli altri e con la realtà che la circonda, sostenuti dalla comune convinzione che nell’educazione abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale. Un’ultima parola desidero rivolgerla agli insegnanti di religione cattolica. Mi auguro che possiate essere, per i vostri colleghi e i vostri studenti, un fulgido esempio di quella passione educativa sopra richiamata, mostrando nel vostro insegnamento, come la dimensione religiosa sia un fattore originario e costitutivo dell’esperienza umana che, quando autenticamente e profondamente vissuto, porta con sé un frutto di impareggiabile valore per lo sviluppo integrale della persona e la costruzione di una società più fraterna e rispettosa, non ultimo dell’ambiente in cui Dio ci ha collocato”.