di Erika Noschese
Una nuova giornata di sciopero e una denuncia all’ispettorato del Lavoro. Le organizzazioni sindacali ancora una volta scendono in campo per contrastare le decisioni di Busitalia Campania. Al centro della polemica c’è la media lavorativa: sulle 26 settimane, infatti, deve essere di 6 ore e 30 minuti mentre oggi si attesta attorno alle 6 ore e 47 minuti. Scelte, queste, che spingono i sindacati a proclamare una nuova giornata di sciopero di 4 ore, dopo la prima che si è conclusa con un nulla di fatto e che ha aperto la vertenza Busitalia. “Unitariamente siamo scesi in campo in sostegno della vertenza in favore dei lavoratori di Busitalia Campania; già da marzo abbiamo avviato una procedura di raffreddamento nei confronti della società per ribadire un secco no all’aumento esponenziale della media oraria: in questo periodo i lavoratori devono essere solo ringraziati, cosa che la società non ha fatto perché è impensabile che in un periodo del genere si possa aumentare l’orario di lavoro, far rimanere i lavoratori in strada con una pandemia in corso”, ha dichiarato Gerardo Arpino, segretario generale della Cgil che anticipa, tra le altre cose, la denuncia all’ispettorato del lavoro. La riorganizzazione del servizio, oggi, non tiene conto delle nuove norme in materia epidemiologica: con il coprifuoco posticipato a mezzanotte, infatti, non tiene conto delle esigenze dell’utenza: mancano le corse serali e servizi aggiuntivi, anche in virtù della ridotta capienza interna ai bus, nel rispetto del distanziamento sociale. “ Al di fuori dei problemi oggettivi legati ai turni, ciò che oggi preoccupa le organizzazioni sindacali è che un’azienda del gruppo non sta pensando all’utenza”, ha invece dichiarato Massimo Stanzione, Fit Cisl. “Il coprifuoco ci consente di stare in strada fino a mezzanotte ma non ci sono corse per i giovani, i lavoratori; non c’è mai stata la volontà di costruire il vero senso del tpl. Lo sciopero non è ancora stato fissato, aspettiamo risposte dalla commissione garanzie – ha aggiunto Stanzione – Alla società chiediamo ottimizzazione dei turni, servizi verso i clienti costruendo matrici che possono dare soddisfazione all’utenza; umanizzazione dei turni”. In piena pandemia, con la prefettura è stato concordato un incremento dei servizi, con l’ausilio dei privati ma, ad oggi, nulla di tutto ciò è avvenuto, come ha chiarito Francesco D’Amato, segretario della Uil Trasporti Campana: “ Siamo quasi in zona bianca ma i servizi sono ancora fermi al palo; con il coprifuoco a mezzanotte, l’utenza chiede navette per poter far ritorno a casa. Questo è solo a danno della cittadinanza, con un rallentamento delle trattative con la società”, ha detto. Tanti sono i pendolari che oggi sono vittima della rabbia degli utenti, per scelte aziendali che, di fatti, non dipendono dai dipendenti. “Spesso scattano resse perché autobus sono pochi, non sono state implementate le fasce orario, con un indice di carico al 50%”, ha invece aggiunto Gabriele Giorgianni, segretario provinciale della Ugl Fna.