di Erika Noschese
Il reparto di chirurgia plastica sarà trasferito presso la medicina riabilitativa dell’ospedale Da Procida. A lanciare l’allarme la Fp Cgil di Salerno che rende nota la decisione della direzione strategica dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di trasferire le attività della Chirurgia Plastica nel reparto dove è attualmente collocata l’Uoc di Riabilitazione. “Tale determinazione, oltre che a impensierire non poco i lavoratori, riteniamo debba presumere prioritariamente un sopralluogo congiunto tra Direzione sanitaria, Rspp, Rls e Medico Competente per valutare l’adeguatezza degli spazi necessari all’adozione di tutte le misure di sicurezza previste dal decreto legislativo dalle conseguenti normative per il contrasto al Covid-19”, ha dichiarato il segretario generale Antonio Capezzuto che denuncia, per l’ennesima volta la mancata e soprattutto preventiva informativa alle organizzazione sindacali, nonché la mancata programmazione condivisa delle attività dell’Uoc di Riabilitazione, soggetta a continui “traslochi” da un Plesso all’altro, senza che la stessa sia stata oggetto di una progettualità sul breve-medio o lungo periodo. “Dirigenza, operatori sanitari e pazienti hanno bisogno di garantire le prestazioni avendo certezze e stabilità, a partire dai giusti spazi a disposizione, da non dover contendere con altre Unità Operative, ma soprattutto con la necessaria attenzione al tema della sicurezza – ha aggiunto il sindacalista – Il rientro delle attività presso il Plesso “G. Da Procida” necessita di una programmazione attenta e non dettata soltanto da una questione di “spazi da liberare”, a partire appunto dai percorsi in sicurezza per il personale, affinché i lavoratori possano espletare in tranquillità le prestazioni e i pazienti possano sentirsi al sicuro nell’essere assistiti presso una struttura fino ad oggi adibita esclusivamente a Covid Hospital”. Da qui la richiesta di far tornare le prestazioni di Riabilitazione presso il Da Procida e la necessita di una progettualità stabile che non consenta nel futuro un nuovo “trasloco” delle attività, che non farebbe altro che indebolire ulteriormente le attività e la centralità di questa Unità Operativa Complessa. “E’ sul rilancio della Riabilitazione pubblica che questa Azienda Ospedaliera deve investire e puntare. La Riabilitazione è un pilastro della nostra sanità territoriale e nei prossimi anni sarà ancora più decisiva per la sostenibilità del Servizio Sanitario regionale considerando l’invecchiamento della popolazione e considerando l’estrema e numerosa richiesta di supporto e assistenza da parte di chi ha subito i postumi del contagio da Covid19”, ha detto infine l’organizzazione sindacale che chiede un incontro urgente per conoscere e condividere percorsi, progettualità e programmazione delle attività.