In cinque stagioni, da quando in pratica è ritornata alla ribalta della pallamano nazionale, Salerno ha fatto incetta di titoli dimostrando, una non comune capacità tecnica ed organizzativa. I numeri della PDO Salerno sono impressionanti e non lasciano spazio ad interpretazioni di sorta. Con l’ultimo trofeo conquistato a Casalgrande, il team salernitano ha centrato il suo undicesimo titolo: tre scudetti, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe, un Handball Trophy. Impressionante lo score delle ultime tre stagioni caratterizzate da due Scudetti, tre Coccarde Tricolori e due Supercoppe. Numeri che testimoniano di una superiorità schiacciante, anche ingombrante, oggettivamente poco gradita alle avversarie che di volta in volta provano ad ostacolarne il cammino. A Casalgrande, nel corso della premiazione finale, alla presenza del presidente federale Purromuto, si è avuta l’esatta, precisa, riprova di quanto i successi a ripetizione della Jomi Salerno creino fastidio e disappunto tra gli avversari. “Va bene tutto, ma i fischi rivolti alla nostra squadra anche da parte delle avversarie del Conversano e delle atlete, tecnici e dirigenti delle altre squadre presenti in tribuna, onestamente mi hanno amareggiato”. A manifestare disagio è il presidente della Jomi Salerno Mario Pisapia, presente insieme ad altri irriducibili tifosi salernitani sulle gradinate del Pala Keope. “Una brutta pagina del nostro sport. Onestamente non mi era mai capitato di assistere ad un atteggiamento così platealmente poco sportivo da parte degli sconfitti. Anche a noi è capitato di perdere una Finale Scudetto in casa, davanti al nostro pubblico, ma mai nessuno si è permesso di mancare di rispetto ai vincitori. Ho personalmente espresso il mio personale disappunto e quello di tutto il club che rappresento direttamente al presidente federale anche lui, suo malgrado, coinvolto in questa stranissima e antisportiva atmosfera post gara”. E’ il destino dei più forti, si dice solitamente in questi casi, chi vince e rivince ancora risulta sempre poco simpatico. “Cosa dovevamo fare – dice Pisapia – rinunciare a giocare solo perchè eravamo sotto di quattro gol nei cinque minuti finali? E cosa avrebbero dovuto fare gli arbitri? Forse non fischiare infrazioni colossali del Conversano solo perchè il “popolo”, il “movimento” voleva finalmente una sconfitta di Salerno? Domande alle quali, onestamente, faccio fatica a dare una risposta. Di certo possiamo tranquillizzare tutti: abbiamo ancora tanta fame di vittorie e per batterci i nostri avversari dovranno dimostrarsi superiori sul campo. Se così sarà noi sapremo battere le mani e riconoscere i meriti altrui”.
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