di Oreste Vassalluzzo
BATTIPAGLIA. La Cpl Concordia società cooperativa di Concordia sulla Secchia in provincia di Modena non vuole rinunciare all’appalto vinto per la gestione della pubblica illuminazione a Battipaglia. I legali della ditta Emiliana hanno inviato nei giorni scorsi una diffida al Comune di Battipaglia. Cosa chiedono? Semplice, la firma sul contratto che legherà il Comune di Battipaglia alla società per i prossimi dieci anni. Un contratto che porterà nelle casse dell’azienda oltre 12 milioni di euro in dieci anni. Ma la vicenda segue le non poche polemiche sollevate quando quell’appalto fu espletato dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Giovanni Santomauro. Da più parti, anche recentemente, è giunta forte la polemica e la richiesta di revocare quell’appalto perché ritenuto illegittimo. Ora la società chiede al Comune di provvedere immediatamente alla firma del contratto pena la messa in mora con pesanti ripercussioni sulle casse dell’ente di piazza Aldo Moro. La società Emiliana dovrebbe provvedere alla realizzazione di un nuovo impianto di pubblica illuminazione con l’utilizzo di lampadine a led a basso consumo energetico e poi alla manutenzione dello stesso per i prossimi dieci anni. Ma l’esborso di oltre 12 milioni che il Comune di Battipaglia dovrà sobbarcarsi per i prossimi dieci anni è ritenuto abnorme. Lo stesso appalto, dopo la sollecitazione di più forze politiche, sembra sia finito sotto la lente d’ingrandimento della commissione d’accesso antimafia che ha lavoratori, fino allo scorso 18 dicembre, alle carte della giunta Santomauro vagliando proprio gli appalti e le delibere dell’esecutivo defenestrato dopo l’arresto dell’ex primo cittadino. Nei mesi scorsi l’associazione Cives et Civitas, proprio in virtù dell’appalto di pubblica illuminazione, ha inviato una dettagliata denuncia alla procura regionale della Corte dei Conti configurando un danno erariale per l’ente. Etica per il Buon Governo con Cecilia Francese ha presentato una interpellanza al commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo chiedendo di rivedere il progetto approvato dall’ex giunta Santomauro di procedere con l’annullamento dell’appalto chiedendo anche di far espletare il servizio, come nel passato accadeva, alla società Nuova Manutenzioni (società ormai verso la liquidazione). Contro l’appalto si schierò duramente, denunciando una serie di presunti abusi, anche l’associazione Battipaglia Nostra con il presidente Carlo Zara che si rivolse direttamente al commissario prefettizio e alla commissione d’accesso antimafia. La stessa che nei giorni scorsi ha consegnato la sua relazione finale, dopo sei mesi di lavoro, al prefetto di Salerno Gerarda Maria Pantalone. Ora la relazione è all’attenzione del ministero dell’Interno. Dagli esiti di questo iter dipendono le sorti del futuro amministrativo di Battipaglia. Le elezioni della prossima primavera potrebbero essere rinviate di due anni con il Comune commissariato per infiltrazioni camorristiche.