di Francesco Carriero
Porta Ovest, l’architetto Massimo Pica Ciamarra chiede i danni al Comune di Salerno e disconosce la paternità del progetto. Nuovi intoppi all’orizzonte per le grandi opere urbanistiche cittadine, dopo la decisione dell’affermato professionista, di dar battaglia all’amministrazione De Luca, rea di aver snaturato il progetto originale. Questo è quanto emerge dall’intervento dello stesso Pica Ciamarra nel corso del magazine di approfondimento del Tgr Rai “Ambiente Italia”, che dopo essersi occupata nel recentissimo passato, della questione Crescent, è tornata a Salerno per raccogliere le impressione dell’architetto e le reazioni del primo cittadino. Nel 2006 lo studio associato di Pica Ciamarra vinse, con il suo progetto, il concorso internazionale che aveva come scopo la riorganizzazione della viabilità automobilistica nella zona porto – centro città e, contemporaneamente, la riqualificazione ambientale e urbanistica nella zona, nel pieno dell’impulso di quella che è stata definita “la primavera urbanistica salernitana” pensata e progettata dal “pantheon vivente dell’architettura internazionale”. Ma dopo le modifiche fatte al progetto originale, tra cui la decisione di lasciare al suo posto il viadotto Gatto, Pica Ciamarra non ci sta: «Con le modifiche fatte al progetto – dichiara nel corso dell’intervista – è stato completamente snaturato lo spirito del concorso. Sono stati spesi migliaia di euro per rilievi tecnici e sette anni, e ora Salerno sembra non badare più all’ambiente e alla riqualificazione urbana, la sciando in piedi un viadotto, la cui demolizione era prevista nel progetto originale, che ha creato e continuerà a creare danni ambientali. Adesso non si fa altro che portare l’autostrada al porto, in barba alla volontà di riprogettazione della viabilità». A far andare su tutte le furie il professionista di affermata fama pare sia stata soprattutto la decisione di cancellare dal progetto la “gabbia” di acciaio che avrebbe dovuto occupare l’imbocco del nuovo ingresso alla città, incastrandosi perfettamente nell’ambiente circostante. Da qui la decisione di chiedere al Comune di Salerno Pronta la risposta del primo cittadino Vincenzo De Luca, che addossa le responsabilità dei cambianti in fase di progettazione al Ministero dei Lavori Pubblici: «La decisione di Pica Ciamarra – spiega il sindaco – ci addolora, ma dovrà dialogare con il ministero che ha fatto delle precise prescrizioni, poiché riteneva che il progetto originale non risolvesse le problematiche di viabilità all’altezza del casello autostradale. Il progetto è stato quindi adeguato a quanto prescritto. Il viadotto Gatto non sarà demolito perché servirebbero altri 15 milioni di euro per un simile intervento, ma con il tempo risolveremo anche questo problema. Abbiamo 150 milioni di euro di opere cantierizzate, un vero e proprio miracolo di questi tempi, tra un anno e mezzo saremo la città d’Italia più ricca di opere di grande architettura contemporanea». Non perde la fiducia il primo cittadino quindi, nonostante le grandi opere di trasformazione urbana non viaggiano in maniera spedita.Pare proprio che gelidi venti soffino su questa “primavera urbanistica salernitana”.