di Giovanna Naddeo
“Con quest’ultimo atto vandalico si è toccato veramente il fondo. Chiedo che venga chiuso urgentemente il sagrato della chiesa. Di fronte all’inciviltà occorre il controllo e la definizione di regole ben precise”. Queste le parole avvilite e amareggiate di don Antonio Galderisi, parroco della Chiesa di S. Maria a Mare, nel quartiere Mercatello, all’indomani dell’ennesimo atto vandalico consumatosi tra il 31 ottobre e il 1 novembre. Durante la “notte delle strega” alcuni vandali, al momento ancora ignoti, hanno disegnato con delle bombolette spray un organo genitale maschile accanto alla Madonna, sul portone bronzeo. “Si tratta di un atto non solo blasfemo, ma vandalico e incivile” ha dichiarato don Antonio. “Oltre al disegno, c’erano scatole di pizza e bottiglie di birra abbandonate, mozziconi di sigarette. Addirittura ho ritrovato tracce di urina nei pressi dell’ingresso della Chiesa. Il sagrato di S. Maria a Mare è continuamente preso di mira da ragazzi in eterno ozio, che giocano e schiamazzano fino a tarda notte, disturbando le ore di preghiera”. Da qui l’appello lanciato dal parroco e dagli abitanti del quartiere Mercatello per preservare uno dei più importanti luoghi di culto della città. “La zona è completamente abbandonata a se stessa. Da tempo non c’è traccia delle forze dell’ordine. Per questo motivo chiediamo l’installazione di un sistema di videosorveglianza e la chiusura del sagrato. Siamo davvero esasperati”. Sconcerto e stupore anche tra i fedeli che condannano fermamente il gesto di qualche ragazzo che, forse per gioco, ha commesso tale atto, forse senza neanche rendersi conto della gravità del fatto. Intanto, il sacerdote è avvilito e chiede di poter chiudere il sagrato della chiesa per evitare altri episodi simili in città. Del resto, non è la prima volta che le chiese della città di Salerno vengono prese di mira dalle baby gang della zona. Solo alcuni mesi fa, ignoti avevano preso di mira la chiesa di Santa Maria ad Martyres, disegnando una sfastica che aveva fatto infuriare il sacerdote.