500 milioni spesi per i viaggi speranza - Le Cronache
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500 milioni spesi per i viaggi speranza

500 milioni spesi per i viaggi speranza

“Basta. È una vergogna. In Campania si spendono 500 milioni per i viaggi della speranza, oltre il 15% dei 3 miliardi complessivi pagati per la mobilità sanitaria in tutta Italia. I cittadini salgono al Nord per farsi curare, nonostante le eccellenze esistenti da noi, perchè qui le liste di attesa sono secolari e gli organici continuano a non essere adeguati. Diamo altri soldi alle regioni settentrionali, dove vanno a ricoverarsi i ricchi e compromettiamo il diritto universale alla salute per tutti, a partire dai poveri. Il sistema ormai è scoppiato. Purtroppo il fallimento è totale”. Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica della Campania conclude l’ennesima manifestazione di protesta promossa dalla sua federazione nei pressi del palazzo della Regione, con un duro attacco alla Giunta De Luca. “Ormai – dice – le liste di attesa sono lunghissime, e chi può permetterselo se ne va altrove. Colpa di una programmazione inesistente, di una carenza paurosa di personale nel settore che rischia di compromettere anche le attività ordinarie, di assunzioni e stabilizzazioni mai realizzate. Siamo allo sfascio davvero.” Al comizio di chiusura, a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti delle federazioni dei pensionati e del lavoro attivo, sono intervenuti i segretari generali della categoria di Napoli Luigi D’Emilio, Irpinia-Sannio Massimo Imparato, Caserta Franco Della Rocca e Salerno Miro Amatruda, ciascuno raccontando problemi, limiti e lacune sanitarie sulle rispettive province, ed i grandi disagi a cui sono sottoposti i cittadini e gli ammalati nonostante ospedali di rilievo presenti nei singoli territori, che non riescono più a soddisfare la domanda di salute per i vuoti di organico che si registrano dappertutto. “E’ in atto un subdolo ma progressivo tentativo – sottolinea il numero uno regionale della Fp – di distruggere il sistema della sanità pubblica con lo slittamento occulto verso il privato. Non siamo d’accordo, e siamo qui oggi a ribadire che i servizi devono essere reinternalizzati, che bisogna stabilizzare tutti i precari che da anni prestano la loro attività professionale presso gli ospedali, che va definito subito un piano di assunzioni necessario ed urgente perché i lavoratori sono sottoposti a carichi di lavoro impossibili e non ce la fanno più. La soluzione è una sola: sfondare il muro dell’assenza di dialogo con una grande alleanza tra le istituzioni ai vari livelli e le forze sociali. Altrimenti non c’è via d’uscita. Noi andremo avanti ogni giorno – conclude Medici – con forza e determinazione nella lotta e nella mobilitazione. I cittadini della Campania meritano ben altro, e non possono continuare a morire prima degli altri, con l’aspettativa di vita più bassa del paese, perché la sanità, nonostante gli sforzi immani del personale, qui non funziona”.