di Salvatore Memoli
Addentrarsi nell’analisi della decisione politica del Partito Democratico di scegliere il campo largo per le elezioni regionali prossime della Campania può essere rischioso. Lo stato di confusione e di non condivisione diffusi tra tutti gli elettori campani indica che si é superata una certa soglia di buonsenso con scelte che non rappresentano i naturali orientamenti degli elettori. Che la Schlein si doveva piegare a De Luca lo avevo detto e scritto fin dalle prime battute della nuova segretaria del PD indirizzate principalmente allo smantellamento politico della De Luca family in Campania. Già da allora dissi che mi sembrava un’operazione difficile. La situazione ha avuto una sua evoluzione complessa ed imprevedibile, perfino contorta, nelle sue fasi attuative perché si è posto in campo il tema della rotazione degli incarichi, inclusa l’indisponibilità al terzo mandato. La strada del campo largo si è aggiunta come opzione di una visione di alleanze che non a tutti risultano gradite, anzi di per sé stesso il campo largo, inteso come riabilitazione del Movimento 5 S, rappresenta un’ulteriore sconfessione di una linea politica rinnovatrice e fondativa di un nuovo partito. Tutti si aspettavano un PD con visioni più prossime ad una sinistra autentica sostenitrice di una linea politica capace di mischiare le carte in Campania, dando un riassetto con un organigramma fatto da gente nuova, in grado di raccogliere la sfida del
post De Luca. Giungere ad un accordo con il M5S non era nelle previsioni e non rappresenta un’evoluzione naturale delle alleanze politiche di sicuro rendimento. In sé stessa questa linea é di rottura con la visione di Vincenzo De Luca che non ha mai avuto un rapporto pacifico col movimento e con i suoi eletti nel Consiglio Regionale. Dunque, imporre questa scelta a lui non credo che rappresenti il massimo dell’intesa politica e della pacificazione. A dispetto della sua linea politica la segretaria Schlein ha predicato bene e razzolato male! Partendo da una pregiudiziale contro De Luca é finita nell’alleanza con i nemici di De Luca per poi pretendere di recuperare De Luca. Mi spiego, la Schlein avrebbe dovuto riaffermare il PD con la sua nuova linea programmatica e con un’identità chiara per sostituire De Luca. Ce l’avrebbe fatta?! Non è sicuro tanto quanto appare oggi una sciagura essersi buttati nella lotta contro il terzo mandato. Intanto a De Luca resta la leadership del partito regionale che sarebbe stato già sua perché da decenni ne gestisce le sorti degli iscritti. La Schlein non si capisce in nome di quale rinnovamento ha scelto il M5S come alleato, con tutte le riserve per una realtà locale che darà del filo da torcere ed un candidato Presidente pentastellato di cui non tutti hanno un giudizio positivo. Perché ritiene che la convergenza con il partito di Conte sarà migliore di un’intesa politica con Vincenzo De Luca, nelle cui mani sono le sorti elettorali delle elezioni regionali?!
Non posso pensare che un dilettantismo politico si sia impadronito delle leve del grande partito della sinistra che in nome di un puntiglio politico getta chioccia e pulcini alla malora.
Di fronte a tanta ostinazione tutte le parti politiche hanno abbandonato la capacità di anteporre gli interessi regionali, quelli del PD, le linee politiche e programmatiche, che dovrebbero guidare una delle più importanti Regioni italiane. Tutti hanno pensato, con motivazioni diverse, a difendere il proprio orticello. In primis la Schlein che crede di portare a casa il successo dell’alleanza con il M5S, i pentastellati che sistemando Fico pensano a rafforzare la segreteria Conte… in questo bailamme De Luca senior avrebbe dovuto rinunciare a tutto? Le scelte di De Luca, per quanto non condivise da tanti, fanno di lui un vero conoscitore della politica, delle strategie, delle opportunità di valutare la posizione migliore. É lui il vero Richelieu che dovendo perdere tutto, ha pensato ed ottenuto di salvare molta parte della sua squadra politica. Nessun torto si può fare a chi mostra maggiore lucidità e fermezza dei suoi detrattoti! Soltanto qualche mese fa lo volevano pensionato, mostrando d’ignorare la sua robusta consistenza caratteriale e politica.
In Regione Campania De Luca conserverà per molti aspetti un ruolo anche più determinante di quello che si crede, stringendo tutti in una mano ed avendo la possibilità di prendere decisioni importanti per sé e per il territorio, finché l’avvilimento non assalirà inevitabilmente i suoi detrattori.
Ricordate a Salerno nella stessa aerea politica chi era il maggior detrattore del Sindaci De Biase? La scena si ripeterà in Regiine!
Il quadro politico che ne esce non é del tutto rassicurante, il centro destra potrebbe tirare dal cappello una candidatura civica promettente e tutto si rimetterebbe in discussione.
Anche in questo caso una sconfitta del progetto Schlein-Conte non si ascriverebbe a De Luca!
Chapeau, signor Richelieu campano, Vincenzo De Luca!





