Tommaso Pellegrino: “Peste suina, la filiera è in ginocchio, ora interventi celeri” - Le Cronache
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Tommaso Pellegrino: “Peste suina, la filiera è in ginocchio, ora interventi celeri”

Tommaso Pellegrino: “Peste suina, la filiera è in ginocchio, ora interventi celeri”

di Arturo Calabrese
Preoccupa sempre di più la diffusione della peste suina africana in provincia di Salerno. I primi focolai si sono registrati nel Vallo di Diano, ma il Cilento non ne è esente e la preoccupazione inizia a montare anche in altre aree del salernitano. Al momento, sono diciassette i comuni in zona rossa e cioè Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Castelle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell’Angelo, ma l’area è purtroppo destinata ad aumentare. Sul caso, interviene Tommaso Pellegrino che, oltre ad essere capogruppo di Italia Viva in consiglio regionale, è anche già presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. «La Peste Suina Africana è una malattia altamente contagiosa che colpisce i cinghiali selvatici e i suini domestici, provocando gravi ripercussioni nell’ambito del settore zootecnico suinicolo e agricolo in generale – dice – essa non rappresenta una minaccia per la salute umana, ma può causare gravi danni alla popolazione animale con ripercussioni economiche negative per il territorio interessato». Pellegrino tiene ad elogiare l’attenzione e l’impegno dell’assessore all’agricoltura Nicola Caputo e del presidente della Giunta Regionale Vincenzo De Luca nei confronti degli operatori del settore nella zona interessata. «Nella zona rossa – aggiunge – sono più di venti le aziende coinvolte, con oltre diecimila capi. Nella cosiddetta “zona infetta” ci sono più di mille allevamenti da autoconsumo e numerose aziende del territorio che producono prosciutti, salumi e insaccati sono attualmente in notevole difficoltà». Al fine di affrontare questa emergenza, il consigliere Tommaso Pellegrino ha presentato un’interrogazione sulla “Emergenza Peste Suina Africana”, chiedendo urgenti e adeguati indennizzi per i settori danneggiati e misure strutturali di rilancio, inclusa l’attenzione verso il settore dell’outdoor. «È fondamentale potenziare le azioni di contrasto per contenere ed eradicare l’infezione, soprattutto nelle zone interessate dall’ordinanza del 26 maggio scorso. A rischio, non c’è soltanto il settore zootecnico – prosegue – ma lo è anche quello turistico. Nella “zona infetta” sono presenti località naturalistiche che attraggono numerosi visitatori durante la primavera e l’estate, rappresentando un importante valore economico per le aziende del settore e per le comunità locali. Pertanto, è essenziale cercare un equilibrio tra le necessità di eradicazione del virus e la salvaguardia dell’economia del territorio interessato, nonché la valorizzazione delle comunità locali». Per affrontare al meglio la situazione e approfondire le misure necessarie in questo delicatissimo momento, il già presidente del Parco ha richiesto inoltre un’audizione urgente in commissione agricoltura al Parlamento. Nel frattempo, pare che l’epidemia sia in espansione anche in altre zone tant’è che è stata aumentata la soglia di guardia.