L’Arechi si prepara alla festa:coreografia e trentamila tifosi - Le Cronache
Salernitana

L’Arechi si prepara alla festa:coreografia e trentamila tifosi

L’Arechi si prepara alla festa:coreografia e trentamila tifosi

di Marco De Martino
SALERNO – “Portiamo il vero tifo in tutta Italia e nelle città”: recita un verso di un celeberrimo coro cantato da anni dagli ultras della curva Sud Siberiano e che è indicativo rispetto a quello che realmente sta accadendo. Infatti, se la Salernitana ha appena conquistato una salvezza tranquilla tra i consensi della critica, i salernitani hanno vinto con enorme distacco lo scudetto delle tifoserie. Lo spettacolo offerto dai seimila supporters granata presenti lunedì all’Olimpico è soltanto l’ultimo di una lunghissima serie andati in scena in questa stagione. Soprattutto in trasferta, i tifosi della Salernitana si sono distinti per la loro passione ma anche per la loro correttezza e sportività. Caratteristiche queste apprezzate da gran parte delle tifoserie della serie A, le quali hanno spesso e volentieri tributato applausi ed elogi ai salernitani. Bellissime e molto toccanti le scene viste a Roma dopo il triplice fischio finale, con i sostenitori giallorossi, sorridenti ed ammiranti, a chiedere ed a ricevere dai salernitani sciarpe e vessilli granata in segno di amicizia. Le immagini da brividi dei cori assordanti intonati dai seimila salernitani all’Olimpico stanno facendo il giro del web con quasi la totalità dei commenti, inclusi da parte di tifosi di squadre “rivali”, che elogiano la bellezza e la mentalità degli ultras granata. Come detto di consensi ne sono arrivati non solo a Roma ma anche in giro per l’Italia. A La Spezia, nonostante non esista un gemellaggio e la posta in palio in campo fosse altissima, salernitani e spezzini hanno vissuto la giornata del match del Picco fianco a fianco senza alcun problema. Stesso dicasi per la trasferta a Genova quando la solidarietà mostrata dalla Siberiano agli ultras della Sampdoria è stata apprezzata ed applaudita. Per non parlare dei comportamenti integerrimi a Milano, sia in occasione della gara contro l’Inter che contro il Milan, a Torino, con Juve e Toro, ad Udine ed a Reggio Emilia con il Sassuolo, quando i salernitani si sono presentati in migliaia nonostante l’enorme distanza geografica, ricevendo un plauso dalle tifoserie avversarie rimaste incantate da tanta passione e senso d’appartenenza. Anche in trasferte sulla carta a rischio, a Bergamo, a Lecce, a Firenze, a Verona, i salernitani sono stati praticamente perfetti. Nessun incidente si è registrato fuori casa, né tantomeno all’Arechi dove è sempre filato tutto liscio come l’olio, con i supporters delle tifoserie avversarie liberi di circolare anche in altri settori indossando indisturbati i propri colori. Peccato non sia stato possibile per i salernitani, a causa dei divieti imposti dalle Autorità competenti, esportare la propria civiltà e la propria passione anche a Roma in occasione del match con la Lazio ed a Napoli nel derby del mese scorso. Sabato prossimo ci sarà l’apoteosi con l’ultima gara stagionale all’Arechi contro l’Udinese che si preannuncia già come una festa straordinaria. I biglietti stanno andando a ruba, anche grazie ai prezzi popolari applicati dal club di Iervolino ed allo spostamento al sabato del match, con il circuito VivaTicket che è andato più volte in tilt ieri: a fine giornata sono stati emessi ben 10.094 biglietti e 4.222 mini-abbonamenti che, unitamente ai 8.118 carnet portano l’Arechi già a quota 23.000. Con tre giorni a disposizione, è difficile ma non impossibile che possa essere abbattuto il primato di presenze stagionale fissato con il Milan, lo scorso 4 gennaio, con 29.541 spettatori, ma in ogni caso il colpo d’occhio del Principe degli Stadi sarà spettacolare, anche perché gli ultras granata stanno preparando una coreografia da presentare in curva sud Siberiano. Ad un anno esatto di distanza dall’ultima, incredibile scenografia allestita guarda caso sempre nel match contro l’Udinese, la tifoseria della Salernitana si prepara ad incantare ancora una volta l’Italia del calcio.