Scafati al voto. Anita Gallo: «Questa città ormai da tempo si limita solo ad osservare: agire» - Le Cronache
Provincia

Scafati al voto. Anita Gallo: «Questa città ormai da tempo si limita solo ad osservare: agire»

Scafati al voto. Anita Gallo: «Questa città ormai da tempo si limita solo ad osservare: agire»

di Erika Noschese
Alleanza Verdi-Sinistra c’è. A Scafati la lista è a sostegno del candidato sindaco Michele Grimaldi, espressione – almeno in parte in quanto la coalizione è spaccata – del centrosinistra e tra i candidati spicca Anita Gallo.
Candidata al consiglio comunale di Scafati con Alleanza Verdi-Sinistra, perché la scelta di impegnarsi in prima persona?
«Perché da troppo tempo questa città subisce le conseguenze dello stare alla finestra, del guardare senza agire o del delegare ad altri l’onere della scelta. I cittadini devono essere protagonisti della vita politica, vivere la città con impegno civico, far sentire la propria voce. Che è quello che ho deciso di fare io. In ogni caso, il mio percorso politico parte da lontano, dai movimenti giovanili, non è nato ieri e anche se ho scelto di candidarmi per la prima volta, non sono mai stata indifferente alle sorti della città».
Con un centrosinistra spaccato, perché la scelta di sostenere la candidatura a sindaco di Michele Grimaldi?
«Perché oltre ad avere competenze, passione e professionalità, Michele rappresenta un’occasione di cambiamento per Scafati e gli scafatesi. Perché la sua è una scelta di campo e non di convenienza politica o economica. Perché è portavoce di un modo di fare politica diverso, perché pone l’interesse collettivo al centro dell’azione politica, perché ha una visione chiara del futuro e una prospettiva precisa e ha a cuore le sorti della città e dei suoi abitanti».
Cosa si aspetta per la sua città dopo le elezioni?
«Una rinascita. Da troppi anni questa città è ferma al palo. Mi aspetto un moto d’orgoglio da parte dei miei concittadini. Mi auguro che torni la luce, e purtroppo non solo metaforicamente. Le strade buie e deserte, le periferie abbandonate sono un esempio lampante delle condizioni a cui Scafati è stata ridotta. Mi aspetto che le strade vengano ripulite, che l’economia si rimetta in moto, che le iniziative culturali tornino a fiorire, che gli scafatesi tornino a vivere la città, a riempire le strade e le piazze».
Da dove dovrebbe ripartire il nuovo sindaco secondo lei?
«Da zero, perché è all’anno zero che siamo. Bisogna rimettere in moto i motori della città partendo dall’ordinario: dal ridare decoro ai luoghi e agli spazi, efficienza ai servizi comunali, sicurezza ai cittadini. Bisogna fare il possibile per rimettere in moto l’economia del paese e creare occasioni di sviluppo e occupazione».
Giovani, centri di aggregazione, sicurezza: quali proposte?
«Le cose di cui hanno più bisogno i giovani sono lavoro, cultura e occasioni per restare. Sono tre concetti strettamente collegati, lo dimostrano tanti piccoli centri urbani che grazie alla cultura, a manifestazioni di respiro internazionale nei più disparati ambiti delle arti, sono riusciti a creare sviluppo e nuova occupazione. E poi la sicurezza…una città è sicura non solo in base alla presenza delle forze dell’ordine (che è necessaria e va comunque implementata), ma è sicura quando le persone vivono la città ad ogni ora del giorno e della notte perché ne affollano le strade semplicemente passeggiando o frequentando spazi e locali commerciali. Negli ultimi anni a Scafati dopo le 8 di sera c’è il coprifuoco: un nulla spaventoso e asfissiante. E’ un deserto doloroso per chi come me, ha vissuto gli anni ’90, quando le strade erano piene di giovani e di vita e Scafati era una meta da raggiungere, un termine di paragone a cui arrivare, non un luogo da cui fuggire».
Appello al voto: perchéé scegliere lei? Perchéé votare per Grimaldi sindaco?
«Perché bisogna dire basta alle logiche di potere. I colletti bianchi della politica, gli affaristi e gli speculatori, i contadini del proprio orticello, i trasformisti e i voltagabbana hanno fatto il loro tempo e il risultato è sotto gli occhi di tutti: distruzione morale ed economica. Scafati ha bisogno di tornare ad essere una città dignitosa, solidale, attenta ai bisogni delle fasce più deboli, aperta e proiettata verso il futuro. Non abbiamo bisogno di nostalgici ritorni al passato per soddisfare l’ego ammaccato di qualche politico malinconico. Scafati ha bisogno di qualcuno che crede nelle sue potenzialità e ama la città, ha bisogno di uno slancio di innovazione, di attenzione all’ambiente, Scafati ha bisogno di cura: per le cose e le persone».