Salvati: Scafati ritorni ad essere un fulcro dello sviluppo industriale - Le Cronache
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Salvati: Scafati ritorni ad essere un fulcro dello sviluppo industriale

Salvati: Scafati ritorni ad essere un fulcro dello sviluppo industriale

Cristoforo Salvati è uno dei candidati sindaco del centrodestra a Scafati con il sostegno di 4 liste, ovvero “Fratelli d’Italia”, “Lista Salvati”, “Scafati Riparte” e “Stiamo con Scafati”. Dopo 4 anni di amministrazione, Cristoforo Salvati ci riprova con uno slogan che dà l’idea della sua linea che punta tutto su legalità e trasparenza: “Ripartiamo dalla buona politica!”.
Cristoforo Salvati, perché ha deciso di ricandidarsi?
Ci sono state delle turbolenze in volo, ma l’atterraggio è stato sereno. Mi piace usare questa metafora per dire che alla fine tutto è andato bene e che il sostegno che mi ha mostrato Fratelli d’Italia nelle ultime due occasioni ha dimostrato quanto il partito spinga la mia candidatura. Se voglio proseguire la mia avventura da sindaco è perché bisogna portare a compimento delle opere che erano bloccate da decenni, come il Polo Scolastico e il Pip e perché ritengo che non sia stato giusto interrompere il percorso di questa amministrazione con un anno di anticipo. Inoltre, va considerato che tante cose, come le assunzioni, le abbiamo fatte in appena 2 anni perché siamo stati bloccati dalla pandemia. Chi dice che non ho fatto niente o è in cattiva fede o ha vissuto all’estero negli ultimi 4 anni.
Quali sono i meriti che si riconosce?
Parto dal mio demerito più grande: quello di non aver pensato a sponsorizzare le tantissime cose fatte perché volevo lavorare per Scafati. Ho trascorso anni a intercettare fondi, bussare alle porte degli organi sovracomunali, creare programmazione e sviluppo. Il risultato? Il Polo Scolastico era bloccato da 10 anni, i lavori sono ripartiti e gli studenti di Scafati avranno le loro scuole. Quando sono arrivato a Scafati non c’erano neanche i soldi in cassa per un caffè se avevamo ospiti istituzionali, ma quando abbiamo concluso la nostra amministrazione siamo andati via che nelle casse degli scafatesi c’erano ben 26 milioni.
Al mio arrivo la città era piena di rifiuti, la differenziata era al 40%; oggi, grazie al lavoro dell’Acse e di questo ringrazio l’amministratore Giovanni Marra, siamo al 61%.
Quando dico che ho trovato le macerie è perché al Comune non c’era personale e alcuni uffici restavano chiusi: sono state effettuate 57 assunzioni e i cittadini hanno visto migliorati i loro servizi.
Avevamo la villa comunale chiusa, grazie anche al lavoro della consigliera Ida Brancaccio l’abbiamo riaperta e creato degli eventi che hanno fatto felici i bambini e i loro genitori. Potrei continuare ancora sui lavori per il Fondo Nappo e altre opere.
I punti più importanti del suo programma?
Opere pubbliche come il Pip al centro del programma, per far sì che Scafati ritorni ad essere un fulcro dello sviluppo industriale, per cui diventano importanti anche le infrastrutture come lo svincolo della statale 268 e la rotonda in via Sant’Antonio Abate. Il nostro programma è ben articolato e dettagliato, lo abbiamo scritto per i cittadini e non in politichese. Tra le opere c’è il restyling dell’ex Manifattura e soprattutto abbiamo detto “no” al centro commerciale. Se vogliamo far morire il commercio a Scafati, costruire un centro commerciale è l’unica cosa che dobbiamo consentire, così tante attività abbasseranno le saracinesche e tante famiglie si ritroveranno senza un lavoro, generando una crisi economica. Immaginate un effetto domino che non si riversi solo sul commerciante, ma anche sui fornitori e sui dipendenti. La mia sarà una lotta contro i potentati, diciamo “no” ai grandi marchi e salvaguardiamo le storiche attività di Scafati.
E’ disponibile a un confronto con gli altri candidati?
Non ho problemi a confrontarmi con gli altri candidati sindaco. A patto che il confronto riguardi tutti i temi e sia gestito nella più totale forma di par condicio. Ci ho messo sempre la faccia e mi sono assunto le mie responsabilità, io ho argomenti concreti da portare all’attenzione della cittadinanza che hanno dati inconfutabili, il problema è di chi finora ha parlato e promesso senza sapere neanche cosa si può fare e cosa no, se è di competenza del Comune, della Regione o dell’Asl come nel caso dell’ospedale.