Del suo veloce volo - Le Cronache
Spettacolo e Cultura Musica

Del suo veloce volo

Del suo veloce volo

Questa sera, a partire dalle 19, le antiche pietre di Palazzo Fruscione vibreranno delle sonorizzazioni di Walter Prati, e delle note del Carla Marciano Quartet, un omaggio voluto da Tempi Moderni, con la partecipazione di Roberto Ottaviano e Riccardo Bertoncelli

Di Olga Chieffi

Giro di boa per la mostra Sguardi di Silvia Lelli e Roberto Masotti, ospite di Palazzo Fruscione. E’ il momento della musica da cui tutto ha avuto inizio per i due fotografi. La direzione artistica di Tempi Moderni ha affidato a Walter Prati la sonorizzazione delle sale di Palazzo Fruscione, creando un soundscape, immaginando che diverrà musica tutto ciò che accadrà all’interno delle stanze, indagando lo spazio, esplorandone le caratteristiche, trovare il potenziale nelle proprietà acustiche e utilizzarle come punto di partenza di una creazione musicale. Masotti è stato testimone di una meravigliosa stagione di creatività, dal jazz d’avanguardia al sound ECM, etichetta discografica alla quale è stato legato da una collaborazione ultradecennale, alle tante altre musiche di oggi, incluse il minimalismo e la sperimentazione elettronica, passando per le contaminazioni fra suoni e l’evocazione dei paesaggi naturali al centro di tante sue fotografie. Giungerà, alle ore 19, anche Roberto Ottaviano con i suoi sassofoni e per concludere il Carla Marciano Quartet, composto per l’occasione da Mario de Paola alla batteria, Aldo Vigorito al contrabbasso e Alessandro La Corte al pianoforte. Il tutto con la testimonianza viva di Riccardo Bertoncelli. In scaletta un mix di Stream of Consciousness e “Psychosis”, e racchiude una rilettura delle melodie più amate e stordenti di Bernard Herrmann, aggressivo e presuntuoso, ma dotato di uno straordinario talento. Musica continua, insidiosa, allucinante che come le immagini, ha un peso rilevante, catalizzatrice, a causa della sottile suggestione dei suoni che lo spettatore, insieme al protagonista, è vittima di una realtà sempre sfuggente provocando una vertigine da cui non si può uscire.