Autonomia, De Luca: senza linea unitaria guerra politica durissima - Le Cronache
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Autonomia, De Luca: senza linea unitaria guerra politica durissima

Autonomia, De Luca: senza linea unitaria guerra politica durissima

“Bisogna ritornare a spiegare che senza una linea unitaria non faranno alcun passo in avanti, anzi apriremo una guerra politica durissima. Abbiamo dimostrato che siamo pronti ad accettare la sfida dell’efficienza e abbiamo proposto modifiche che si possono fare domani mattina in termini di efficienza e sburocratizzazione, ma saremo intransigenti e attestati su una trincea di battaglia politica esplicita e dura se qualcuno pensa di introdurre furbizie o di continuare a penalizzare il Sud”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che è tornato a parlare dell’Autonomia differenziata. Secondo il governatore campano nella bozza Calderoli “abbiamo registrato dei passi indietro estremamente pericolosi per quanto riguarda la reintroduzione dei residui fiscali, della spesa storica e del governo politico della materia dei Lep, che dev’essere invece materia di governo da parte di istituzioni terze. Il presupposto di un discorso sull’autonomia dev’essere un’operazione verità sui flussi finanziari che vanno nelle diverse regioni”. “Quando ci siamo incontrati con Calderoli – ha ricordato De Luca – abbiamo avuto l’acquisizione di alcuni punti pregiudiziali posti dalla Regione Campania a cominciare da quello principale: si discute tra sei mesi, dopo che avremo definito i Lep. La bozza del ministro Calderoli rappresenta un passo indietro preoccupante rispetto a quelle valutazioni fatte qualche giorno fa. Credo che sia molto influenzata dalla scadenza elettorale in Lombardia e in altre regioni”. Entrando nello specifico della bozza Calderoli, per il presidente della Giunta campana “c’è un rinvio alla spesa storica che doveva essere cancellato, c’è nell’articolo 6 il richiamo al residuo fiscale, quindi, al trattenimento di flussi finanziari nelle regioni dove questi flussi maturano, c’è il rifiuto della proposta che noi avevamo avanzato cioè che i Lep siano definiti da un organismo tecnico non politico, noi proponevamo l’ufficio parlamentare di Bilancio, non è che può decidere il Consiglio dei ministri come si definiscono i Lep”, ha aggiunto.