Agropoli, politica in fermento dopo la sentenza del Tar - Le Cronache
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Agropoli, politica in fermento dopo la sentenza del Tar

Agropoli, politica in fermento dopo la sentenza del Tar

di Arturo Calabrese

La decisione del Tar Campania, sezione di Salerno, sul riconteggio delle schede ad Agropoli in merito al voto del 12 giugno scorso continua a tener banco. Da parte di Palazzo di Città si continua a dimostrare sicumera e le parole del sindaco, tese a sminuire la sentenza, hanno creato molte polemiche, in particolare da parte delle minoranze. Le coalizioni uscite sconfitte dalle urne, ma adesso il dubbio si fa concreto e tangibile, serrano i ranghi e attendono con ansia il responso del Tribunale fissato per l’8 febbraio del 2023. «C’è bisogno di chiarezza quando si parla di voto e di libertà di voto – dice Elvira Serra, esponente di “Città Futura” – gli agropolesi vogliono chiarezza sulla volontà popolare, alla luce dei dubbi espressi dal giudice togato che già all’indomani del voto aveva evidenziato le gravi incongruenze e che ha impiegato diversi giorni per esprimersi. A prescindere dalla sentenza di febbraio – aggiunge – quanto accaduto è molto triste per un Paese democratico perché si insinua il dubbio ed è così che i giovani si allontanano dalla politica».

Elvira Serra fa poi un ragionamento più ampio: «Dobbiamo riflettere su un aspetto importante e cioè la questione dei presidenti di seggio – dichiara – chi ha quel ruolo deve capire che rappresenta lo Stato in quel momento e quindi dovrebbe avere anche una responsabilità che può arrivare in vari modi. Gli errori possono capitare anche per inesperienza, ma vedremo cosa accadrà. È l’inizio – conclude – della ricerca della verità, ma c’è un’idea che qualcosa non sia andato bene». Sul caso, interviene anche Mario Capo, storico esponente della destra agropolese, che punta il ragionamento sulle prossime provinciali: «Sarebbe una beffa per le istituzioni assistere alla circostanza che nelle more degli accertamenti della Prefettura, i temporaneamente eletti concorressero all’elezione del presidente della Provincia – dice – il Ministro dell’Interno dovrebbe valutare l’idea di sospendere le elezioni provinciali in attesa dell’8 febbraio».