Chi illuminerà la notte di San Matteo? E c’è chi invoca “San” Danilo Iervolino - Le Cronache
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Chi illuminerà la notte di San Matteo? E c’è chi invoca “San” Danilo Iervolino

Chi illuminerà la notte di San Matteo? E c’è chi invoca “San” Danilo Iervolino

di Olga Chieffi & Monica De Santis

Non è ammissibile un San Matteo ancora una volta senza fuochi pirotecnici ufficiali: si passa dagli screzi amministrazione – vescovo, ai fuochi “clandestini” dei privati, all’era covid per evitare assembramenti ed ora che sembra tutto tornato alla normalità, il comune è in rosso fisso. San Matteo è il Capodanno salernitano, che segna la fine di una splendida estate che, chi riesce, prolunga fino ad ottobre inoltrato: al terzo colpo oscuro la festa termina, con l’applauso del pubblico e si riprendono le attività abituali. Come far apparire la Salerno notturna, nobilmente abbandonata sulla incantevole mezzaluna del suo Golfo è ancora più fascinosa nel giorno dedicato al Santo Patrono? Non si parla d’altro in città. Si vorrebbe organizzare una colletta tra i commercianti, ma attenzione, ormai siamo al 14 settembre, manca una settimana: trovati i soldi, bisognerebbe dar l’appalto immediato ad una ditta, fare in fretta i permessi, organizzare lo spettacolo. Non è semplice, ma si può fare. I costi non sono altissimi. Uno spettacolo classico da piazzare sul molo turistico “il pennello” non andrebbe oltre sette od ottomila euro, con calibri non oltre i 12, mentre con venti-trentamila euro, si sparerebbe come d’abitudine dal fronte del mare del porto commerciale con i grossi calibri da 21 e magari anche con chiatta posizionata tra il Palazzo Meglio e il Palazzo Tortorella. Per di più se l’appalto venisse offerto ad una ditta salernitana, come mai avviene in città, i fuochisti non certo disdegnerebbero di “aggiungere” bombe di tiro per il Santo Patrono. La cifra non è enorme, istituzioni altre potrebbero contribuire, magari anche solo per lo spettacolo di minore intensità. Per di più pare ci sia anche difficoltà ad ingaggiare le bande per seguire una processione che durerà ben oltre le tre ore e la musica in questi casi è fondamentale. Si rischia di avere una processione nuova che arriverà fino al Crescent ma senza la grande banda e senza i fuochi finali. Quindi si rischia, ancora una volta di avere un San Matteo sotto tono. E questo non va giù ai salernitani, che tanto sono devoti al loro patrono e tanto ci tengono al rispetto delle tradizioni. Da parte sua il Comune di Salerno, nella persona dell’assessore alle attività produttive Alessandro Ferrara, ci sta provando. Sta cercando i fondi necessari. Si è pensato anche al coinvolgimento dei commercianti che potrebbero autotassarsi per pagare i fuochi. Commercianti e cittadini invece chiedono ad altri enti ed imprenditori di intervenire economicamente. In particolare si invoca il patron della squadra cittadina, la Salernitana, i Granata, che hanno nel nome un “colpo” da novanta, Danilo Iervolino. Sarebbe un dono per avvicinare ancor più la città tutta alla squadra e festeggiare questo felice inizio di campionato che vede i nostri non abbassare mai la testa dinanzi a formazioni sicuramente più blasonate e guardare in alto, come si fa per ammirare i fuochi per San Matteo. Un colpo d’occhio che dovrà sprigionare tutta l’energia necessaria per affrontare il nuovo anno lavorativo, in un preludio al cambiamento, con fuoco e luce, un augurio per il risveglio alla nuova vita.