Antonio Nunizata: “Nell’era dei social fare il commerciante non è facile” - Le Cronache
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Antonio Nunizata: “Nell’era dei social fare il commerciante non è facile”

Antonio Nunizata: “Nell’era dei social fare il commerciante non è facile”

di Giuseppe Sisalli

Antonio Nunizata, è il titolare di “Hype point” un negozio di scarpe snaekers “edizione limitata”, sito in via Dei Mercanti a Salerno. Nel suo negozio si possono trovare tutte le scarpe più rare, esclusive e costose. Un ngozio quindi non alla portata di tutti, ma sicuramente alla portata di tutti coloro che amano calzature in edizione limitata. Ma cosa significa essere oggi commerciante nell’epoca dei social? A rispondere a questa domanda è proprio Antonio Nunizata “In questa epoca fare il commerciante è difficilissimo. Avere un negozio non vuol dire semplicemente vendere un prodotto, ma bisogna essere un esperto, un conoscitore delle tecniche di vendita, un informatico, un amministrativo e soprattutto uno psicologo. Il cliente, soprattutto in un negozio come il mio dove si vendono pezzi unici e rari, è quasi sempre un appassionato e pertanto arriva preparato e si aspetta altrettanto da te. Di solito il cliente già sa tutto sul prodotto che cerca perché ha studiato su internet”. Lei ha anche un sito internet? Certamente! Come non potrei! Ho la mia pagina Instagram e Facebook dove vendo i miei articoli. Mi sveglio ogni mattina prestissimo per preparare i miei post e caricarli. I post devono essere accompagnati da spiegazioni sul prodotto che propongo tipo il modo di riconoscere l ‘originalità, la manutenzione e come fare per pulirlo. Praticamente devo studiare ogni prodotto che posto sui social”. Chi compra questo tipo di scarpe? “Soprattutto i non più giovanissimi! A comprarle sono infatti uomini e donne dai 40 ai 50 appassionati di moda esclusiva per distinguersi dalla massa. Quasi sempre si tratta di professionisti che le indossano anche sotto vestiti classici, del resto un paio di sneakers edizione limitata fa moda a se a prescindere a cosa viene abbinato”. È un lavoro complicato? “Si! Proprio per questo ci vuole passione. Vendere snaekers “edizione limitara” non è come vendere scarpe normali, dietro ad ogni paio di scarpe c’è una ricerca accurata e una difficile trattativa perché i venditori sono quasi sempre collezionisti privati e non fornitori all’ ingrosso. È un lavoro che devi amare tanto perché i guadagni non sono alti, spessissimo infatti il margine di guadagno del commerciante non è molto alto rispetto a quanto le ha pagate. Devi essere anche molto preparato in materia per evitare l’acquisto di scarpe false che non puoi rimettere sul mercato”. Quanto costa un paio di sneakers di questo tipo? “Di solito sono molto costose. Si parte da un minimo di 300 euro ad un massimo di 10.000,00 euro. Questo è il motivo per cui il bacino di acquirenti appartiene ad una fascia economicamente alta o altissima. Questo è anche il motivo per cui gli acquirenti vanno dai 40 ai 50, sono persone che lavorano e possono concedersi un paio di scarpe di questo tipo. Quando questo tipo di scarpe è acquistato da ragazzi molto giovani è perché appartengono a famiglie benestanti che gli permettono un acquisto costoso”. Ci sono molto negozi come il tuo? “All’ inizio i negozi come il mio erano pochissimi. Diciamo che venivano aperti da chi aveva deciso di trasformare una passione in lavoro. Oggi siamo diventati in tanti e ne diventeremo sempre di più perché la ricerca del pezzo esclusivo cresce ogni giorno di più. La cura dell’immagine ormai è un pilastro della nostra società e un bel paio di scarpe rare al piede cattura lo sguardo di tante persone e il punteggio in società aumenta. Purtroppo viviamo un mondo dove i valori importanti sono le vostre che indossi, più precisamente il valore che hanno”. Secondo lei è un lavoro per sempre? “Assolutamente no! E’ un lavoro del momento, quando la moda delle scarpe che tratto io finirà, finirà anche il mio lavoro. Sono consapevole di cio’ ed ecco perché ogni giorno penso a cosa posso fare dopo. Questo è anche un lavoro per giovani, una persona non più giovane non può gestire un negozio così. Il venditore deve promuovere il proprio lavoro indossando il prodotto alle volte anche molto stravagante, cosa che non può fare una persona di mezza età”.