di Arturo Calabrese
Ancora sangue nella pineta che costeggia il litorale di Eboli. Nella giornata di ieri, si è sfiorata la tragedia durante una rissa tra quattro stranieri, connazionali tra loro, sulle cui cause stanno indagando gli inquirenti. Sono spuntate anche della lame, coltelli e un machete. I quattro sono stati trasportati all’ospedale di Battipaglia, hanno ricevuto le cure del caso e sono in seguito stati denunciati dagli uomini dell’Arma. Continua dunque la violenza nella zona, sempre più preda dei malviventi e della prostituzione, una striscia di sangue che in questo caso non ha portato a conseguenze ben più gravi. A distanza di sei mesi, inoltre, non ha ancora un volto l’assassino del trentunenne magrebino trovato cadavere il 16 di gennaio scorso. Il caso di violenza consumatosi a Campolongo diventa argomento del dibattito politico salernitano e non solo. A gamba tesa, non smentendosi, entra il deputato di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli che porta l’accaduto di Eboli alla rilevanza nazionale, attaccando gli organi di Governo. Il dito è puntato sul Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, quasi obiettivo preferito, accusata di inoperosità e di far proliferare la malvivenza tra gli cittadini stranieri e, nello specifico, non appartenenti all’Unione Europea. «L’ennesima inaccettabile rissa tra extracomunitari, questa volta a Campolongo, che si sono feriti vicendevolmente con armi da taglio – le parole dell’onorevole – il motivo, secondo una delle piste seguite dagli investigatori, atterrebbe allo spaccio di stupefacenti. Intanto i quattro immigrati, di origine magrebina, si sono impossessati dei nostri spazi per mettere in scena un’intollerabile lite, potenzialmente pericolosa anche per coloro i quali, anche cittadini italiani, sostavano o si trovavano a passare per quei luoghi proprio perché avrebbero potuto essere coinvolti inaspettatamente e che suscita tanta preoccupazione e tanta rabbia». Il Questore e rappresentante parlamentare della Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli ci va giù duro e non risparmi attacchi alla Farnesina. «Ancora una volta, grazie soprattutto all’inoperosità della Lamorgese e dell’intero governo, evidentemente troppo impegnati in questi giorni, insieme ai loro adepti,disseminati un po’ dappertutto, tra giornali, tv e social, a tentare di infangare il buon nome di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia – ragiona – ci ritroviamo a dover subire passivamente la presenza sul territorio nazionale di stranieri irregolari, spesso già colpiti da provvedimenti di espulsione, ed anche pregiudicati. Il ministro dell’Interno, stando alla Costituzione, dovrebbe difendere i confini e combattere terroristi e scafisti, mettendo in campo adeguate azioni di prevenzione e repressione, se necessario, che possano realmente impedire il perpetuarsi di queste vicende – conclude – al centro di una situazione e un modus vivendi che rappresentano una vera e propria emergenza sociale della nostra provincia e non solo».