La misura “Zes unica del Mezzogiorno” varata dal Governo Meloni è al centro delle polemiche da parte dei sindaci dell’Anci Campania (associazione nazionale comuni Italiani regione Campania). Il provvedimento nazionale, secondo i primi cittadini, andrebbe a bypassare i piani urbanistici locali generando la soppressione delle otto zone Zes precedentemente individuate. Il presidente Anci Campania, Carlo Merino, ha delegato il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, quale rappresentante della regione alla riunione in programma con i presidenti Anci delle otto regioni ricomprese nelle Zes del sud Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. A leggere la mission della Zes unica del Mezzogiorno, la preoccupazione dei sindaci Anci Campania, non è del tutto immotivata. In regime dal primo gennaio 2024 la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno – Zes unica, che comprende tutti i comuni dei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Si-cilia e Sardegna, delimita quel “territorio dello Stato nel quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni in termini economici, finanziari e amministrativi. In relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa, come il riconoscimento del credito d’imposta per gli investimenti (art. 16 D.L. 124/2023) alle imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali quali macchinari, impianti e attrezzature o di terreni e immobili strumentali agli investimenti, e infine la semplificazione amministrativa che implica, laddove previsto, una riduzione dei termini di istruttoria (art. 15 D.L. 124/2023). Le otto Zone Economiche Speciali, inizialmente istituite su territori circoscritti delle singole regioni sopra elencate (ai sensi del D.L. 91/2017 e s.m.i. artt. 4 e ss.) aventi a riferimento altrettante strutture amministrative distinte, confluiscono nella Zes Unica per il Mezzogiorno, con l’obiettivo di massimizzare nello scenario internazionale l’impatto competitivo di tutto il sud Italia e Isole”. In effetti, è la “semplificazione amministrativa” e le relative conseguenze a preoccupare i primi cittadini. A spiegarlo lo stesso sindaco De Maio: “I colleghi hanno condiviso la problematica urbanistica sollevata dalla Zes unica, atteso che la stessa, a differenza della gestione regionale precedente, prevede la concessione delle varianti urbanistiche “prevalentemente in aree industriali” ma inopportunamente in modo non esclusivo”. In sintesi, sempre secondo i primi cittadini campani, una pianificazione territoriale o locale, urbanistica, verrebbe superata da quella nazionale con maggiore o unica incisività. “Con il nostro consigliere comunale delegato alle Zes, Luciano Passero, – ha concluso De Maio – andremo avanti per rappresentare le osservazioni formulate per la tutela del principio del “consumo di suolo zero”, a cui è uniformato il nostro strumento di pianificazione urbana”. Giuseppe Colamonaco
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