Una reazione simile a quella «di un maestro di scuola a cui l’alunno ha disobbedito». Fernando Zara, “l’abusivo” del giorno di San Matteo, l’uomo che, messo lì seduto, ha “scatenato la furia De Luca”, definisce così la reazione del sindaco alla sua impassibilità quando, il primo cittadino, con toni poco amichevoli, gli intimò, durante la messa mattutina, di lasciare il posto assegnatogli, perché non spettava a lui.
“Zara, togliti di là” – ha tuonato due volte il sindaco nei confronti dell’esponente della Provincia. Ma dinanzi a sé, De Luca ha trovato un imperturbabile presidente del consiglio provinciale che, alle sue richieste, non ha dato alcun peso.
«Un episodio risibile e banale – afferma il presidente del Consiglio provinciale, Fernando Zara, commentando quello che è accaduto venerdì presso la Cattedrale di Salerno – Io non sono abituato a queste cose, sono una persona da sempre abituata a rispettare le istituzioni e soprattutto in un luogo sacro come il Duomo di Salerno. Ha reagito come un maestro che viene disibbedito dal proprio alunno».
Ma secondo il presidente dell’assise di palazzo Sant’Agostino, quello della sedia occupata in maniera illegittima, a parere del primo cittadino, non è il reale motivo della sua reazione, spropositata nei modi e per il luogo nel quale è avvenuta. «Non credo che sia stata una questione di posto a sedere – continua Zara – ma un momento di disorientamento da parte del sindaco non so dovuto a cosa, se a problemi strutturali, di Crescent, di contestazioni. Questo proprio non posso saperlo. Bisognerebbe indagare l’aspetto psicologico della personalità di De Luca. Fatto sta che non è concepibile che qualcuno, sia pure il primo cittadino, intimi ad un esponente istituzionale di spostarsi. E’ fuori luogo, di fronte all’intera platea, e all’interno del Duomo. E’ anche possibile che ci sia stato un errore nella disposizione dei posti a sedere da parte di chi di competenza, ma non si può reagire così. Se mi avessero detto di andare in quarta, quinta o anche ottava fila, per me non ci sarebbero stati certamente problemi. Inoltre, non concepisco nemmeno, da parte un po’ di tutti, questa corsa alla posizione in chiesa e in processione. La festa di San Matteo stava assumendo i contorni sempre più pagani e meno sacri. E bene ha fatto l’Arcivescovo Moretti a redarguire tutti e a invitare al rispetto della spiritualità del 21 settembre». Ma Fernando Zara dà anche una lettura più strettamente politica della reazione del sindaco nel giorno della festività del Santo Patrono: «Penso che tra le istituzioni, in particolare tra Comune e Provincia, debba esserci una maggiore conciliazione di intenti. Credo che De Luca abbia sofferto la forza politica assunta da Cirielli in questi anni».
Insomma, una sedia contesa che dietro potrebbe celare molto molto di più.