Come ogni anno il 14 giugno è ricaduta la Giornata Mondiale del donatore di sangue. Quest’anno è il XX anniversario della World Blood Donor Day, giornata voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ringraziare i donatori per la loro preziosa e vitale opera. Quel giorno e in quelli seguenti sono programmate diverse manifestazioni incentrate sul valore della donazione di sangue volontaria, periodica e gratuita. Le donazioni sono necessarie ad assicurare, disponibilità, qualità e sicurezza nelle cure mediche che richiedano sangue o medicinali emoderivati. Tutti dovremmo sapere che i medici ospedalieri sempre più utilizzano trasfusioni di sangue come elemento necessario a salvare vite umane, e pure che tale sostanza vitale contribuisce a garantire una qualità di vita migliore a chi soffre di malattie croniche. Più noto a tutti che il sangue è indispensabile per compiere procedure mediche e chirurgiche complesse, senza dimenticarne che la disponibilità ematica assume un ruolo cruciale in caso d’incidenti e disastri di origine naturale o umana. Il sangue non si produce in laboratorio e il fabbisogno crescente si raccoglie grazie a donazioni volontarie controllate e gratuite, anche plasma e piastrine sono raccolti nelle volontarie donazioni. Proprio il gesto stesso del donare esperienza in modo gratuito e disinteressato appartiene alla maggioranza dei Maestri del consolato salernitano tant’è che in un incontro associativo è emersa una curiosità, non necessaria ne scontata per la consorteria, scoprendoci ini diversi Maestri essere stati donatori di sangue, occasionali o con frequenza periodica conta poco. Una curiosità che da maestri ci porta ad affermare presente nel Dna dei singoli la predisposizione a donarsi per gli altri. Sangue fin quanto è stato possibile per continuare a donare esperienze come la famiglia magistrale sollecita una volta riconosciuti Maestri del Lavoro. Donammo sangue, in modo più o meno assiduo in gioventù come oggi ci spendiamo nelle scuole portando la nostra esperienza gratuitamente mettendola a vantaggio di chi ci circonda, per l’ambiente sociale che viviamo. Esperienza fu la nostra donazione, per cui possiamo dire a chi vorrebbe avvicinarsi, non vi spaventate apprenderete, se lo vorrete che donare, è gratificante anche per il donatore. Oggi per limiti di età non c’è permesso più di donare, pure possiamo sensibilizzare la società e la fascia di giovani tra i 18 e i 25 anni alla necessità di sangue che viene dal mondo sanitario. Parlarne è già un invito ad avvicinarsi per imparare cos’è l’universo dei donatori di sangue. Interessarsi del mondo medico che sta dietro il sangue, del mondo infermieristico esistente dietro quel piccolo ago, dietro ogni singola donazione. Scoprirete che esistono grandi professionalità e ruoli lavorativi di ricercatori, medici e infermieri. Vorremmo che soprattutto i giovani s’informassero sul mondo complesso delle donazioni. Vorrei evitare loro di imbattersi nel mondo della donazione nel modo traumatico in cui lo vissi io dopo un incidente stradale. La mia prima donazione la feci nel 1973 all’ospedale Rummo di Brindisi, sangue donato per un amico, coetaneo che non valse a salvargli la vita. Lascio a voi immaginare la generosa offerta del mio dono, come pure il mio strazio quando appresi che il mio, e quello degli altri no solo il mio sangue non era valso a salvare la sua vita. Per me è stato traumatico anche l’ultimo buco fatto per donare sangue. Dopo anni di donazioni anonime e disinteressate, venne il giorno che il sangue serviva a mia madre per un intervento programmato all’ospedale Ruggi. Lascio immaginare come restai quando il medico, prima della donazione, mi comunico che il dono del sangue più desiderata della mia esistenza, dare il mio sangue per chi mi aveva generato, non potevo farlo. Ci rimasi malissimo, anche se la struttura sanitaria eseguì regolarmente l’intervento. Ecco il World Blood Donor Day e l’occasione giusta per avvicinare i giovani al mondo della donazione di sangue magari sollecitati già Il tema di quest’anno che mostra la dimensione di “condivisione” e “connessione” tra i donatori di sangue e pazienti. Ai giovani non vi dico donate, ripeto loro di informarsi sull’universo medicale che sta dietro un singolo atto di donazione. Poi deciderete se fare un dono bellissimo al mondo intero: quello di donare una goccia del proprio sangue per la vita altrui. Giuseppe Mdl Nappo Gruppo ScuolaMaestri Lavoro Salerno
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