di Andrea Pellegrino
Per Alberto Di Lorenzo la partita non si sarebbe ancora conclusa. Dopo lo svuotamento di alcune funzioni, all’ormai ex superdirigente tocca anche il trasferimento. Non solo da Palazzo di Città, dove il sindaco Napoli, con proprio decreto, ha chiuso le porte dell’ufficio di staff al secondo piano, ma anche dall’attuale struttura di via Canali. L’ultima offerta, o meglio l’ultima disposizione, prevede che Di Lorenzo ap- prodi direttamente all’ufficio Anagrafe. Insomma, lontano dagli uffici di governo politico ed amministrativi di Palazzo di Città. Quasi definito anche il successore al Suap. La responsabilità dello sportello unico dovrebbe andare all’ex comandante dei vigili urbani Elvira Cantarella, la prima di- rigente che nell’era Napoli era finita sulla graticola. Ora per l’ingegnere si prospetta una promozione mentre per Di Lorenzo una vera e propria batosta. Al punto che il dirigente comunale starebbe meditando anche le dimissioni. Le ultime novità sarebbero giunte ieri mattina dopo un vertice del cerchio magico deluchiano. A quanto pare per Di Lorenzo non si sarebbero margini di manovra. Sulle motivazioni (tecniche e politiche) nulla di ufficiale. Fatto sta che l’ultimo provvedimento di peso firma- to da Di Lorenzo riguarda l’aggiudica dei lavori per il completamento di Piazza della Libertà. Gara che è andata – secondo la graduatoria stilata proprio dal dirigente – alla Sacco Costruzioni che ha su- perato la Rcm dei fratelli Rainone, già costruttori del vicino Crescent. Una procedura che ora sarebbe stata sospesa in attesa di verificare i requisiti della Sacco. Ma entro pochi giorni, così come affermato dall’assessore ai lavori pubblici del Comune di Salerno, Mimmo De Maio, «si conosceranno gli esiti». «La gara – spiega l’assessore – è conclusa, ora si sta verificando solo la do- cumentazione. Poi si proce- derà all’avvio dei lavori che dovrebbero concludersi entro un anno». Insomma, non si esclude che la Sacco possa resistere fino alla fine. Al secondo piano, sempre di Palazzo di Città, non nascondono possibili colpi di scena. Corsi e ricorsi storici. Così iniziò anche per Lorenzo Criscuolo che, da superdirigente, valutò il trasferimento nei ruoli della Provincia di Salerno. E venne Di Lorenzo.