di Andrea Pellegrino
Dal 13 dicembre vive in furgone perché il suo capannone con annessa abitazione serve al comune di Pontecagnano. Oggi il suo avvocato presenterà istanza per sospendere la procedura di sgombero e far rientrare il suo assistito nella sua proprietà. La vicenda è al limite del surreale. Il protagonista è Cosimo Noschese, assistito dall’avvocato Matteo Senatore. Secondo la ricostruzione della storia, il signor Noschese fino a qualche anno fa credeva d’essere il proprietario legittimo del suo capannone, acquistato tempo addietro, ed adibito a piccola attività lavorativa di ortofrutta, con annessa abitazione. Purtroppo la vendita non è stata mai trascritta, così l’immobile è rimasto sempre nella disponibilità dei precedenti proprietari. Fino a quando, però, non è scattata la procedura di fallimento per la vecchia proprietà che ha portato con sé il capannone di ortofrutta del signor Noschese. L’immobile, così, è passato nelle mani del Comune di Pontecagnano Faiano che lì dovrebbe costruirci una strada. Ma fino al 13 dicembre, giorno dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario, il signor Noschese ha continuato a rimanere presso il proprio stabile, continuando anche la sua attività lavorativa, iniziata nel 1996. Ora da parte dell’avvocato c’è «l’invito e diffida a voler revocare l’incarico conferito al Funzionario Unep della Corte di Appello di Salerno, affinché venga sospesa l’intrapresa procedura di sgombero degli immobili. Ed, inoltre, l’invito e diffida a voler consentire al nostro rappresentato di rientrare nel pieno possesso delle consistenze immobiliari, anche al fine di vedere tutelata la propria integrità psico-fisica, oltre che economico – patrimoniale, ed allo scopo di evitare l’insorgenza di maggiori ed irreparabili danni alla salute».