Visconti: Campo sportivo in area di proprietà Asi. La Salernitana rifiuta le due proposte - Le Cronache
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Visconti: Campo sportivo in area di proprietà Asi. La Salernitana rifiuta le due proposte

Visconti: Campo sportivo in area di proprietà Asi. La Salernitana rifiuta le due proposte

di Erika Noschese
Fermo al palo il progetto che avrebbe dovuto vedere la realizzazione di un campo sportivo in zona Asi. A confermarlo il presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Salerno, Antonio Visconti. Nei mesi scorsi, infatti, vi era stato un primo approccio tra la società del presidente Danilo Iervolino e lo stesso Visconti. Due le aree inizialmente individuate: l’area nei pressi di Capitolo san Matteo e quella all’altezza del cementificio ma la società sembra aver fatto un passo indietro rispetto a questo progetto. Intanto, per Visconti, consigliere di opposizione in quota Pd al Comune di Battipaglia, è stata l’occasione per fare il punto della situazione sull’emergenza furti e il nuovo corso del Pd con la vittoria di Elly Schlein, neo segretaria nazionale del Partito Democratico.
Consigliere, c’è una grande problematica in città: è ormai allarme sicurezza tra scippi alla stazione, casi di vandalismo e auto incendiate. Cosa succede?
«Succede quello che è sotto agli occhi di tutti, la città è abbandonata a sé stessa, non c’è un’amministrazione che cura il territorio, si preoccupa del centro cittadino, che interviene per riqualificare le periferie. Il contesto è abbandonato a sé stesso, proliferano eventi delittuosi e criminosi perché si ha la percezione di essere impuniti; le forze dell’ordine intervengono a richiesta ma, in generale, il contesto è degradato, abbandonato a sé stesso. Per la teoria della finestra rotta, ben conosciuta a chi amministra la città, si innescano questi episodi a catena. Questo senso di abbandono, la mancanza di un presidio sul territorio determina una impunità e proliferano questi eventi».
Mancano cantieri e grandi opere, non sembra essere una programmazione futura…
«Combatto una battaglia contro i mulini a vento fin dalla campagna elettorale. Siamo una grande area urbana, crocevia strategico di una serie di passaggi, autostradale, ferroviario, produttivo e abbiamo abdicato all’esigenza di rinnovare e potenziare la nostra dotazione infrastrutturale; siamo l’unica città che non ha nessuna opera di rilievo aperta. I grandi argomenti che determinano l’abbandono della città di Battipaglia, dal centro cittadino, il tabacchificio, le periferie, Più Europa, sono tutti completamente abbandonati a loro stessi, manca una progettualità e manca sopratutto una cantierizzazione. Credo che questo sia strettamente collegato all’emergenza furti proprio perché si ha la percezione di una città che non ha voglia di curarsi; si ha la percezione di un’amministrazione che non ha intenzione di migliorare la qualità della vita dei cittadini, vede nell’assenza di sicurezza un fenomeno naturale. L’amministrazione Francese si contraddistinguerà per una colpa gravissima: aver completamente bloccato la città per sette anni in una fase strategica particolare con l’attuazione dei fondi del Pnrr, la mancanza assoluta di progettualità, la perdita di competitività e appeal, il deterioramento del valore del patrimonio privato. È una catastrofe, un disastro. Ci eravamo presentati alle elezioni con un programma chiaro, semplice: intervenire in cinque punti chiave della città, come ,la rotatoria dell’autostrada, la riqualificazione del tabacchificio, la riqualificazione del centro cittadino e delle periferie. Interventi, questi, attesi da almeno vent’anni che dovevano servire per la ripartenza dell’area urbana con il polo economico più importante della provincia. I cittadini hanno ritenuto, ingannati, di dover dar fiducia all’amministrazione; a suon di slogan hanno ingannato i cittadini promettendo mari e monti, la verità era nota perché incapaci nel primo mandato, peggio ancora adesso. A differenza dell’amministrazione Francese uno, la due si contraddistingue per questa tensione rispetto ai temi annosi come il cemento, il Puc. L’attività dell’amministrazione ruota attorno agli interessi di pochi, si abbandona tra una città che sta morendo e i cittadini che scappano via».
C’era un’interlocuzione con la Us Salernitana 1919 per la concessione di uno spazio Asi destinato alla realizzazione di un campo sportivo. Ci sono novità in merito?
«Noi non abbiamo avuto più interlocuzioni. Il Consorzio di Sviluppo Industriale ovviamente si occupa d’altro, non di sport ed è impegnato in un’intensa attività di progettazione con cantieri aperti per dieci milioni di euro, soprattutto sull’area di Salerno ma anche del Cratere; stiamo pubblicando i bandi della Zes e parliamo di cantieri per 38 milioni di euro. Battipaglia beneficerà di due interventi rivoluzionari che presenteremo nei prossimi giorni, la riqualificazione di viale Brodolin. Viale Inghilterra e viale Danimarca; la riqualificazione di tutta l’area verso Eboli nella cosiddetta area dell’interporto; il rifacimento della rete fognaria; nove chilometri di pista ciclabile per migliorare la mobilità. Con la Salernitana c’era stata un’interlocuzione perché noi siamo proprietari di un’area a ridosso di Salerno, nei pressi di Capitolo San Matteo che poteva essere di interesse così come un’area a nord all’altezza del cementificio ma allo stato pare che entrambe le aree non abbiamo riscontrato interesse. Da ciò che mi risulta, la volontà della società è di realizzare una struttura sportivo nel comune di Salerno o in quelli vicini ma l’interesse principale resta il capoluogo di provincia con un progetto a breve termine».
Capitolo Pd e fenomeno Schlein. Qual è la situazione in Campania? Sembra che qualche equilibrio possa cambiare, lei è d’accordo?
«Noi siamo sereni, lavoriamo sui territori, ci spacchiamo la schiena per cercare di migliorare la qualità di vita dei cittadini e, nel caso mio specifico, delle imprese. Quando abbiamo chiamato a raccolta i nostri concittadini e il nostro elettorato abbiamo avuto sempre risposte importanti ed è questo ciò che conta. Lavoriamo per questo territorio, riteniamo di avere delle responsabilità ma la verità sarà detta dalle urna ogni volta. Il presidente De Luca è sempre stato campione di preferenza, i cittadini quando sono stati chiamati ad esprimere una preferenza hanno poi dato sempre ragione al presidente, premiando il suo operato. Siamo convinti che anche questa volta la volontà dei cittadini sarà chiara nel riconoscere l’impegno di un gruppo di un gruppo e di una classe dirigente che, prima di tutto, lavora 14 ore al giorno».