di Antonio Iovino
Traffico, pochissimi posti auto, nessun vigile e caos nelle ore di punta: questo è quello che alcuni genitori di bambini che frequentano la scuola secondaria di 1° grado “Pirro” e la scuola dell’infanzia e primaria “Infanzia Serena”, hanno evidenziato. Situazioni, queste, che naturalmente non vedono responsabili i due istituti ma che andrebbero sicuramente analizzate da chi di dovere per arginare al meglio le problematiche. Per quanto riguarda la scuola “Infanzia Serena”, secondo vari genitori, la problematica nasce sia pochi metri prima, nei pressi della rotatoria di via Irno, dove ben tre strade si incontrano confluendo in una sola carreggiata; sia dalla quasi totale mancanza di parcheggio nel quartiere. Uno dei genitori ad essersi espresso sulla questione è Maurizio Ladalardo, il quale afferma: «Certo, riscontro problemi sul piano della viabilità, servirebbe qualcuno capace di gestire la situazione ma non solo qua (davanti la scuola, ndr), ma per tutta la strada, il caos parte dalla rotatoria, lì inizia la problematica vera e propria. Costruendo quel nuovo complesso edilizio, avrebbero dovuto creare dei parcheggi. Così facendo avremmo potuto parcheggiare a 100 metri di distanza, avremmo portato i bambini a scuola e inoltre, si sarebbe trattato di un intervento utile a tutti i residenti della zona». Ladalardo, si esprime, anche, sull’idea dell’intervento di un vigile urbano, ad esempio nelle ore di punta: «Non credo possa esserci un vigile tutti i giorni, credo sia sbagliata la concezione della viabilità, il problema è a monte». Un altro genitore, Giorgio Granata, afferma: «Per quanto riguarda il traffico dipende dall’orario, ad esempio, la mattina alle 8, ce n’è sempre». Lo stesso dichiara che un vigile in zona potrebbe risultare utile: «Essendo costretti a fermarci in doppia fila si cerea un po’ di traffico e sarebbe opportuno trovare qualcuno davanti la scuola capace di rendere più agevole la situazione». Il problema dei posti auto ricorre nelle parole di un altro papà, il signor Max, il quale ritiene che:«ci sarebbe bisogno di parcheggi, un vigile non credo che risolverebbe qualcosa, al massimo potrebbe servire a far fare manovra ai pulmini della scuola che giungono qui. Io per primo, però, non vedo soluzione, è una situazione difficile da gestire». Vicenda simile, ma con alcune differenze, quella che si vive innanzi alla scuola “Pirro”, in pieno centro cittadino. Infatti, anche qui vi è il problema della mancanza di posti auto con l’inevitabile formarsi di una doppia fila ma il transito delle auto resta comunque abbastanza agevole. Ciò che per vari genitori, però, rappresenta una mancanza più seria è l’assenza di vigili che, sia durante l’orario di ingresso che quello di uscita, risulterebbero molto utili per gestire e controllare il flusso di studenti che arriva a destinazione o esce per tornare a casa, in una zona della città quasi sempre trafficata. «Arrivando e andando via a piedi non ho particolari fastidi ma vi è scarsissima presenza di vigili. – spiega Enrico Mattei – La mattina, in questa traversa (alla destra dell’istituto, ndr) che è a senso unico, scendono, anche a velocità sostenuta, macchine, motorini e furgoni che, per evitare di fare il giro più lungo, effettuano il controsenso. Siamo avanti ad una scuola e potrebbe sbucare un bambino in qualunque momento; io accompagno mia figlia tutti giorni e, ogni volta, vedo più di un veicolo compiere questa infrazione». «Davanti scuola è quasi impossibile arrivare con la macchina e se ci si riesce si è fortunati, ma comunque bisogna avviarsi mezz’ora prima. – Aggiunge Claudia Campiglia – Non è una situazione agevole e quando piove è ancora peggio». Anche Campiglia, inoltre, conferma la totale mancanza di vigili negli orari di entrata e di uscita dei giovani studenti. La pensa in modo pressappoco uguale anche un altro papà, il signor Marco: «La situazione che si vede ora è quella che c’è sempre ma, in ogni caso, vigili non ce ne sono, né quando i ragazzi entrano né quando escono. Reputo che la loro presenza si rivelerebbe utile, anche per la sicurezza dei nostri figli».