di Erika Noschese
Tanti dubbi, altrettanti interrogativi, poche risposte. Giovanni Guzzo, nel pomeriggio di mercoledì, è stato in Procura, ascoltato come persona informata dei fatti. A lui il compito di fornire spiegazioni circa la presunta videochiamata avvenuta tra Alfieri e lo stesso Guzzo che, da vice presidente, si è ritrovato, con l’arresto dell’ex sindaco di Capaccio Paestum, ad essere presidente facente funzioni. Prima di lui, e dunque mercoledì, la convocazione è stata per il sindaco Giuseppe Lanzara e per un dirigente del Pd, Bruno di Nesta. Lanzara è stato ascoltato quando insistente era la voce che a far partire la videochiamata, e quindi ponte di collegamento tra il carcere e il mondo esterno, fosse stato Beniamino Castelluccio, uomo del Pd, consigliere comunale e agente della Polizia Penitenziaria in servizio a Fuorni. Ma se la convocazione per il primo cittadino sembra scontata, essendo il sindaco della città dove il consigliere svolge il suo mandato, per Di Nesta la motivazione è meno chiara. Ma il perché potrebbe essere più nitido nei prossimi giorni quando, verosimilmente, ci saranno nuovi sviluppi sulla vicenda che ha scosso la politica locale e regionale. Guzzo, secondo quanto emerso, avrebbe fatto sapere di essere estraneo ai fatti, ma sulla videochiamata, come già ampiamente detto, non c’è stata alcuna smentita.