Per Sergio Vetrella la metropolitana di Salerno potrebbe partire anche domani. A lui non importa, a patto che il Comune di Salerno se la paghi da solo. Tradotto: per Vetrella non c’è motivo di inserire «una metropolitana che metropolitana non è all’interno del contratto con Trenitalia, solo perché l’amministrazione comunale non vuole pagare il servizio». Dunque, per l’assessore regionale ai trasporti, se il Comune vuole l’attivazione della metropolitana, ben venga, ma si sognasse che la Regione paghi il servizio, introducendolo all’interno del contratto di Trenitalia. «Qui non è questione di circuito regionale – afferma – ma solo che il Comune non vuole pagare la metropolitana ma vuole farla pagare a noi, facendola inserire nel contratto con Trenitalia. Per me, questa metropolitana non è un servizio necessario, in primis perché copre una percorrenza di soli 3,4 km, ma soprattutto perché noi siamo stati costretti a tagliare moltissimi servizi su ferro, anche di fondamentale importanza. Con quale coraggio io dovrei pagare un servizio che non ritengo indispensabile? Se vogliono farla partire prendano i soldi del contratto di servizio, taglino i servizi su gomma e si facciano la metropolitana». A quanto pare, dunque, la posizione di Vetrella sarebbe diametralmente opposta rispetto quella emersa nel corso dell’incontro tra Luca Cascone e componenti dello staff del presidente Caldoro, in merito al quale, l’assessore comunale salernitano si dice tranquillo: «La posizione di Vetrella in merito era ben nota – dice Cascone – Noi confidiamo in ciò che ci ha detto il presidente Caldoro, poi vedremo quello che accadrà». Forse nessuno si aspettava che Sergio Vetrella partecipasse alla Tavola rotonda convocata da Anav e Fittel per discutere delle criticità vissute dal trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alle ditte private, alle prese con corrispettivi inadeguati, disparità di trattamento tra le aziende pubbliche e quelle private, ma alla fine si è presentato e ha avuto un confronto anche molto serrato con la platea. Hanno chiesto programmazione, puntualità nei pagamenti, da parte della Regione, dei corrispettivi e stesso trattamento ed occhio di riguardo che viene riservato alle aziende pubbliche, in particolare quelle dell’area napoletana e direttamente gestite dalla Regione stessa in quanto proprietaria. Ma l’incontro non ha propriamente soddisfatto le parti, almeno il presidente regionale di Anav, Simone Spinosa che ha parlato di un intervento di Vetrella fatto di «chiacchiere e nient’altro che chiacchiere, perché fino a questo momento non è stato fatto niente. Gli enti appaltanti non hanno un euro e noi siamo sempre di più con l’acqua alla gola». Fanno eco alle parole del presidente Spinosa, quelle di Gerardo Buonocore, componente di Confindustria e amministratore della Buonotourist che, in merito alle parole di Vetrella, ha commentato dicendo che «come al solito sta scaricando le colpe sugli Enti locali». E tra le sue ricette per risolvere la crisi, Vetrella ha anche quella dell’aumento dei corrispettivi che, come conseguenza, avrebbe la riduzione dei servizi. All’incontro hanno preso parte anche l’amministratore delegato di Sita ud, Giuseppe Vinella; il presidente dell’Osservatorio trasporti 2000; Carlo Colapinto e Ambrogio Benaglio, rispettivamente consulente giuridico dell’Anav e consigliere di amministrazione di Arriva Italia, il colosso dei trasporti già partecipante alle manifestazioni di interesse indette dal Comune e dalla Provincia di Salerno e poi congelate. Si è, dunque, discusso anche della questione di Sita Sud che, dal prossimo primo febbraio, potrebbe decidere di lasciare i servizi in Campania proprio alla luce delle criticità più volte denunciate. E tra queste ultime c’è il “contratto che non c’è” con la Province di Salerno e Avellino, con le quali c’è una sorta di rapporto di fatto, basato sull’obbligo di fornire il servizio da parte dell’impresa. Anche in questo caso, Sergio Vetrella dà un suggerimento: «Io non voglio che la Sita vada via, anzi voglio che sia il fiore all’occhiello delle prossime gare per l’affidamento dei servizi. Il problema sono i corrispettivi? (al momento il corrispettivo chilometrico dato a Sita dall’amministrazione provinciale è di 1.86 euro al km, che non basta all’azienda, ndr). Bene, quando si dovrà rendicontare ed emergerà che sono troppo bassi e che le imprese private, in questo modo vanno in perdita a causa dell’ente appaltante, prendano i libri contabili e vadano a chiedere i soldi in Provincia, altrimenti denuncino».
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