Vescovi, popolo ed uomini di Salerno - Le Cronache Attualità
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Vescovi, popolo ed uomini di Salerno

Vescovi, popolo ed uomini di Salerno

di Salvatore Memoli

Salerno ha un Vescovo ausiliare che il Papa ha voluto donare alla Chiesa locale per collaborare con l’Arcivescovo Bellandi. É pur sempre un avvenimento speciale e quindi non ordinario. Per riferirsi ad un fatto analogo bisogna risalire alla nomina di Mons. Guerino Grimaldi, Parroco cittadino di San Pietro in Camerellis che l’indimenticabile Arcivescovo Demetrio Moscato, ormai ottantenne, volle come suo collaboratore. Fu un fatto particolare perché il Pastore della Diocesi era molto anziano e stanco, di li a poco mori il 22 ottobre 1968. Guerino Grimaldi era stato consacrato vescovo in aprile dello stesso anno ( 21 aprile 1968). Di lui se ne avvalse per qualche mese, dopo la sua morte lasciò un problema alla diocesi perche dom Guerino voleva essere nominato Arcivescovo di Salerno ed in tal senso mosse inutilmente tutte le pedine a sua disposizione, perchè come ebbe a riferirgli il Card. Confalonieri, ” Pietro ha giá deciso”. Pietro, San Paolo VI, aveva scelto durante la sua visita all’Italsider di comunicare all’Arcivescovo di Otranto, mons.Gaetano Pollio, la sua volontà di promuoverlo alla sede Primaziale di Salerno di cui sarebbe stato Presidente della Conferenza episcopale Salernitano-lucana, cosa pubblicata il 5 febbraio 1969. Mons. Guerino Grimaldi rimase ausiliare per breve tempo e successivamente gli fu assegnata la Diocesi di Nola, dalla quale ha sempre avuto un occhio particolare per il ritorno a Salerno, rendendo in più circostanze la vita difficile al grande martire e missionario, una vera stella dell’episcopato della Chiesa. L’annuncio della nomina del nuovo Vescovo Ausiliare di Salerno nella persona del Vicario Generale don Alfonso Raimo ha sorpreso tutti. Innanzitutto l’arcivescovo Bellandi é più giovane di lui, quindi in piena forma, per cui é apparso poco appropriato il richiamo alla possibilità di avvalersi di uno o due ausiliari, citando impropriamente Napoli, che é sede arcivescovile e cardinalizia da anni, con una popolazione residente di tre volte superiore ai 548.000 abitanti di Salerno e con un’organizzazione ecclesiale complessa e di riferimento per la Chiesa Italiana. É sembrato anche poco credibile il richiamo alle presenze di stranieri che sono per lo più islamici. Nondimeno il numero dei fedeli residenti e delle parrocchie é diminuito di molte unità, negli ultimi decenni. Il Vescovo nominato da par suo nelle dichiarazioni a caldo ha dichiarato che per lui non cambia niente, perché resta sacerdote! Dispiace ricordargli che non é più un semplice sacerdote bensì con la consacrazione episcopale riceve la pienezza del sacerdozio, a lui viene conferito il governo ordinario di una diocesi, sebbene nel suo caso sotto la guida di un Pastore titolare. Il Vescovo in genere é successore degli apostoli, ha l’obbligo di istruire, santificare e governare spiritualmente il popolo affidatogli, nonché il potere di consacrare nuovi sacerdoti che gli debbono obbedienza. Auguro di vero cuore al novello Vescovo tutto il bene possibile e un lavoro pastorale fecondo, nuovo, più particolare ed utile alla Chiesa di Salerno, ma sento che ben presto avrà una sua Diocesi perché la Diocesi di Salerno é troppo piccola per due vescovi giovani. L’Arcivescovo ha un merito per questa nomina fatta dal Santo Padre, tutti siamo convinti che sia stata ottenuta in forza della stima riservata e meritata da Bellandi. Ma egli fino a qualche giorno fa era in pectore per molti candidato alla sede di Firenze, con ciò ci piace considerare che Roma lo ricorderà per altre possibili sedi referenziate. Con questa nomina dell’Ausiliare che arriva dopo un salto di tempo di 25 anni, credo che molte altre aspirazioni siano state messe in stand by, pur trattandosi di candidati di prestigio e ben referenziati. Ma a Salerno spesso lo Spirito Santo ha fatto giri larghi e talvolta ha tralasciato nomi illustri e meritevoli, già dai tempi di Guerino Grimaldi, poi di Angelo Campagna, Gerardo Pierro, Gioacchino Illiano, Michele De Rosa ed altri. Una citazione a parte merita un altro importante Vescovo e poi Cardinale Renato Martino, anch’egli salernitano, che fu inviato a studiare a Roma con la forte influenza della famiglia e, come diceva mons Crisci, ” non senza contrarietà d’animo di Moscato”. Sacerdoti come Aniello Vicinanza, Generoso Crisci, Alfonso Tisi, Giovanni Pirone, Giovanni Toriello, Italo D’Elia, Vincenzo Rizzo, Franco Fedullo, Biagio Napoletano ed altri erano ritenuti da tutti meritevoli della dignità episcopale. La vicenda della della Chiesa segue disegni soprannaturali che nessuno riesce a prevedere ed altri molto naturali ed umani che il tempo disvela con naturalezza, senza attendere molto.