Di Alessia Potecchi*
Continua, purtroppo. la guerra in Ucraina, ancora non si vedono spiragli concreti di pace, sono in corso negoziati e trattative, ma la risoluzione non appare ancora vicina. Per puntare a risolvere il conflitto in Ucraina occorre un ulteriore coinvolgimento dell’ONU. Le nazioni dell’Occidente devono rimanere risolute sulla propria posizione, ma devono confrontarsi in maniera diplomatica per cercare di arrivare ad una soluzione della drammatica situazione in atto. Il comportamento della Russia è stato già condannato, in maniera perentoria, dall’Assemblea delle Nazioni Unite, 141 nazioni si sono espresse contro le azioni di Mosca e solo cinque Paesi, di cui due sono la Russia e la Bielorussia, si sono opposti alla condanna del suo ingiustificato attacco. Non possiamo ragionevolmente ritenere che i colloqui in corso fra Russia e Ucraina possano risolvere questioni che vanno ben al di là del territorio di tutte le operazioni. Serve un’azione dell’ONU con forza e con l’obiettivo di considerare tutti gli aspetti della crisi. Putin cerca di giustificare la sua azione contro una nazione che non può essere condizionata nelle sue scelte, ma deve essere libera di decidere nel contesto dei rapporti internazionali. Sanzioni, dialogo, colloqui e sinergia e strategia tra i paesi per risolvere la grave crisi e arrivare alla pace, questa la strada da percorrere. L’Europa sta portando avanti un’azione indispensabile e deve continuare in questa direzione, la sua unità è in questo momento fondamentale. I bombardamenti e gli attacchi di questi giorni hanno distrutto intere città colpendo anche ospedali, scuole, teatri, luoghi di accoglienza e di conseguenza si è registrato un altissimo numero di vittime civili che potrebbero ancora crescere, visti gli attacchi che sembrano dirigersi verso la parte occidentale del paese considerata fino ad ora una via di fuga per i profughi. Il nostro paese e il nostro Ministro della Difesa sono stati attaccati da Putin per l’azione che stanno svolgendo, azione che si è sempre ispirata ai valori di rispetto degli accordi e delle norme di diritto internazionale che sono stati del tutto calpestati proprio nella situazione e nella guerra in corso contro l’Ucraina. Zelensky ha tutta la nazione che lo segue, sta difendendo l’autonomia del suo Paese. L’Ucraina guarda all’Europa, vuole aprirsi alle altre nazioni, vuole essere libera. Non può accettare di vedersi reclusa ogni possibilità di appartenenza all’Ue, vuole poter scegliere e nello stesso tempo va scongiurato l’allargamento del conflitto che avrebbe conseguenze disastrose. La NATO e l’Europa hanno dimostrato unità anche nelle sanzioni che sono difficili perché hanno e avranno ripercussioni anche sui paesi che le hanno inflitte ma in questo momento sono la strada giusta perché la Russia sa che più dura la guerra più avrà conseguenze negative importanti dal punto di vista economico e di immagine ma anche per la tenuta del regime oggetto di continue manifestazioni di protesta interne.
*Responsabile Dipartimento Banche,
Fisco e Finanza del Pd Metropolitano di Milano