di Andrea Pellegrino
La variante di Matierno torna alla ribalta. E questa volta il Consiglio comunale, dopo il tira e molla degli ultimi due anni, dovrà pronunciarsi. Non fosse altro che da parte della ditta Frales è giunta una diffida e un sollecito per la chiusura del procedimento, con tanto di eventuale richiesta di risarcimento del danno. La vicenda risale a due anni fa. La variante prevede la trasformazione di un’area residenziale in industriale per ampliare l’azienda di Matilde Nardoianni. Nel corso delle ultime sedute, per approfondimenti ed incertezze dei consiglieri comunali di maggioranza, la delibera è stata sempre rinviata. Ora però la diffida, trasmessa ai consiglieri dal dirigente Alberto Di Lorenzo, obbligherebbe, già durante la prossima seduta di Consiglio, l’esame della variante per l’ampliamento dell’impianto produttivo di “Laboratorio di tappezzeria e cucito”. Nell’atto di diffida, predisposto dall’avvocato Marcello Fortunato, si chiede espressamente, non oltre il termine di 30 giorni, di definire il procedimento, salvo ricorrere al Tar ed all’eventuale risarcimento del danno. Ma il caso scuote la maggioranza, già alle prese con una frattura sul nuovo regolamento dei dehors. Ora sulla vicenda Matierno si riunirà la commissione. Domani, nel pomeriggio, l’argomento potrebbe essere discusso nel corso del vertice di maggioranza, alla presenza del sindaco Napoli. La vicenda sarebbe controversa sotto il profilo amministrativo tant’è che per ben due volte è stato chiesto parere legale rispetto alla procedura da formalizzare prima di procedere al via libera definitivo del consiglio comunale. A quanto pare il primo parere del settore avvocatura del Comune di Salerno, altro non avrebbe fatto che la cronistoria della vicenda a partire dalla Conferenza dei servizi che si è tenuta nel luglio del 2015 fino ai successivi atti richiesti dalla Commissione urbanistica all’epoca guidata dall’ingegner Domenico Galdi. Il 15 marzo il dirigente del settore Avvocatura, l’avvocato Luigi Mea, sollecitava la discussione della vicenda nella prima seduta utile del Consiglio comunale. Cosa non avvenuta a causa dell’ennesimo rinvio. Stavolta c’è l’istanza di un legale pronto a contestare anche l’inadempimento e l’inerzia del Comune.