Vantaggi e svantaggi nella vita degli studenti pendolari - Le Cronache
Ultimora Salerno

Vantaggi e svantaggi nella vita degli studenti pendolari

Vantaggi e svantaggi nella vita degli studenti pendolari

di Francesca Della Calce

Un pendolare, è un cittadino che lavora o studia in un luogo diverso da quello in cui abita e dunque ha la necessità di spostarsi tutti i giorni. Come sappiamo il lavoro e lo studio affaticano, ma stancano ancor di più se ad essi si sommano anche molte ore di viaggio al giorno e il più delle volte un servizio scadente. Ma cosa significa davvero essere pendolari? Un’idea possiamo farcela, ma per comprenderlo meglio l’abbiamo chiesto ad uno studente, Marco Cesaro che ogni giorno per raggiungere la scuola, è costretto ad utilizzare i mezzi pubblici… “Vivo a Giffoni Valle Piana e frequento il liceo classico Torquato Tasso a Salerno, e da quando frequento il liceo ogni giorno utilizzo il pullman per andare a scuola” E’ faticosa la vita di uno studente pendolare? “Se dovessi essere sincero, direi abbastanza; non per i continui viaggi , ma per il tempo che essi comportano. Viaggiare toglie un sacco di tempo alla mia giornata, tempo che avrei potuto utilizzare per un mio hobby o anche per un’attività fisica” Neanche organizzandosi bene riesce ad avere un po’ di tempo per lo svago? “Purtroppo, no. Certamente, ci sono giornate durante le quali sono meno impegnato ma, generalmente, non ho quasi mai tempo libero, anche a causa dello studio. Riesco ad essere meno occupato durante il weekend, quando non vado a scuola”. Mario, per curiosità ci descriverebbe una sua giornata infrasettimanale? “Quando vado a scuola, solitamente mi sveglio alle 06:15; in questo modo ho quarantacinque minuti di tempo per fare colazione; il pullman passa alle ore 07:30; alle ore 08:00 arrivo in città; purtroppo la fermata non è vicino a scuola e devo camminare un po’ e spesso capita che faccia anche ritardo. Finite le lezioni scolastiche alle 14:00, aspetto che passi il pullman alle 14:30 ed arrivo poi a casa alle 15:30. Dopo aver pranzato, cerco sempre di riposare almeno un’ora e successivamente studio. La sera, provo ad andare a dormire il prima possibile per non essere troppo stanco il giorno seguente e mi addormento intorno alle 22:00 circa”. Mario, lei prende il pullman due volte al giorno. Trova che il sistema di trasporto pubblico che lei usa sia ben organizzato? “Penso proprio di sì. Fortunatamente, i pullman passano ogni ora, e sono piuttosto puntuali; capita raramente che facciano ritardo. Non nego che sarebbe comodo se ci fossero ogni mezz’ora, in modo da non dover aspettare troppo ed arrivare magari a casa mezz’ora prima, tuttavia non posso lamentarmi”. La sua scuola ed i suoi docenti sono comprensivi con gli studente pendolari? “Molto. Spesso ,come ho già detto, mi capita di fare ritardo e i miei professori sono molto pazienti, poichè sono a conoscenza della situazione . Inoltre, nella mia scuola vi è un comitato per gli studenti pendolari, che aiuta e cerca di agevolare gli orari degli alunni che , come me, abitano lontano”. Lei viaggia in solitudine o con degli amici? “La maggior parte delle volte da solo, e devo dire che con il passar del tempo ho capito che non è del tutto un male. In passato, specialmente le prime volte che prendevo i pullman, preferivo viaggiare con degli amici, anche perchè non riuscivo a muovermi bene in città. Adesso sono abituato ad essere solo e non nego che spesso preferisco esserlo, soprattutto quando torno a casa dopo una giornata faticosa e l’unica cosa che voglio fare è riposare”. Quando è solo, come trascorre il tempo durante il viaggio? “La mattina, spesso provo a riposare ma, quando capita che io abbia un compito o un’interrogazione, cerco di sfruttare il tempo che trascorro in pullman per ripassare prima di arrivare a scuola. Quando torno a casa, preferisco trascorrere il tempo ad ascoltare la musica con le cuffiette, azione che tende a rilassarmi molto”. Dunque Mario, dopo quattro anni di continui viaggi, ha imparato qualcosa da essi? “Viaggiare ogni giorno con i pullman mi ha reso molto autonomo, poichè ho imparato a non dipendere più totalmente dai miei genitori, che prima erano costretti ad accompagnarmi con la loro auto. Inoltre, ho fatto esperienza di tutto ciò che in questi quattro anni ho appreso, e devo dire che sento di essere anche maturato molto”.