di Erika Noschese
«La riforma Cartabia è la vera svolta, su quanto propone il ministro Nordio aspettiamo che ci venga legiferata ma è necessario tutelare la cittadinanza in generale». Questo, in sintesi, il pensiero del Procuratore di Vallo della Lucania Antonio Ricci intervenuto nei giorni scorsi al convegno “La riforma della giustizia, quali prospettive”, promosso e organizzato dal Dipartimento della giustizia minorile di comunità con il patrocinio di Provincia e Comune di Salerno e del Consiglio degli Avvocati Coa di Salerno per attenzionare la riforma della giustizia, dare una svolta ma soprattutto per dare risposte a quelle che sono le tante problematiche che si vivono presso le carceri italiane, a partire dal sovraffollamento che, come nel caso di Fuorni, generano non pochi problemi, complice anche la carenza di organico ed avviare un dibattito tra tutti i protagonisti legati in qualche modo alla riforma della giustizia e al sistema. «La Riforma Cartabia ha innovato molto seriamente, secondo me, l’aspetto sanzionatorio italiano. Questo è un passo decisivo, importante; credo sia questa la vera novità della riforma Cartabia e unisco a questo tipo di considerazione quello che è stato fatto per la giustizia riparativa: la riforma Cartabia dedica un capitolo proprio a questo aspetto, un istituto che dobbiamo ancora ben valutare ma che porta in qualche modo a trovare una sintesi tra vittima ed autore del reato, una sorta di riconciliazione o che dovrebbe favorirla in qualche modo a livello sociale – ha dichiarato il Procuratore Ricci – Non c’è solo una valutazione su quella che è stata la violazione del codice penale, delle norme penali ma anche la violazione ai diritti individuali della vittima. Quello che sembra aspetto decisivo è proprio quello della messa alla prova e la pena sostitutiva che sono una novità ma anche la strada da percorrere, rafforzando l’Uepe che vede i suoi compiti moltiplicati con programmi trattamentali che devono essere individualizzati perché riguardano il singolo soggetto che in qualche modo deve pagare la pena giusto per quanto commesso. Credo sia la strada giusto, dico che è la vera svolta questa della riforma Cartabia, aspettiamo solo che il tempo ci dia ragione». Alla riforma Cartabia si aggiunge poi il disegno di legge presentato dal ministro della Giustizia Nordio e che contiene al suo interno una serie di novità, a partire dall’abolizione del reato d’ufficio, limitazioni circa la pubblicazione delle intercettazioni e non solo. «Misura cautelare e intercettazione riguardano la riforma Nordio, noi magistrati aspettiamo che il legislatore legiferi in modo adeguato non soltanto a quelli che sono gli interessi manifestati, ad esempio dai sindaci, che concordemente chiedono l’abolizione del reato di abuso di ufficio. Ovviamente, una valutazione di questo tipo non può non tener conto anche delle esigenze della cittadinanza che si vede sfornita da quello che è un reato a presidio della correttezza, della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione», ha infatti aggiunto il Procuratore di Vallo della Lucania.