di Erika Noschese
Sono oltre 20 i pazienti salernitani presi in carico dall’Usca di Salerno per la terapia domiciliare dopo la positività al covid. Pazienti che saranno presto abbandonati al loro destino. Ieri, infatti, ennesimo stop per le unità speciali di continuità assistenziali, presidi medici nati proprio con l’emergenza pandemica che hanno il compito di occuparsi dei pazienti positivi o dei casi sospetti, tra tamponi e cura a domicilio. Una chiusura che dovrebbe, si spera, essere momentanea ma, fanno sapere voci interne all’Asl di Salerno, ci sono buone probabilità che si tratti di una chiusura definitiva. Di fatti, ai medici in servizio presso l’Usca è stato annunciato che il servizio sarà interrotto fino a lunedì ma al momento non vi è alcuna certezza, nonostante – complice anche l’inizio delle scuole – i contagi siano nuovamente in risalita. I pazienti, di conseguenza, dovranno provvedere autonomamente anche in caso di ricoveri o terapie. “Le Usca potrebbero chiudere definitivamente, le persone positive al covid rischiano di ritrovarsi in forte difficoltà”, hanno fatto sapere alcuni medici. L’Asl avrebbe dovuto provvedere alla stabilizzazione ma oggi di questa operazione non vi è alcuna notizia. Si tratta, per l’Usca di Salerno, di dodici medici con contratto a convenzione che non consente una stabilizzazione. “Dopo due anni di emergenza, con il rinnovo, auspicavamo un contratto con condizioni migliori ma così non è, anzi molti di noi il contratto non ce l’hanno, mai rinnovato – ha aggiunto parte del personale che lancia così un appello al direttore generale Sosto – Abbiamo sacrificato ben due anni della nostra vita e oggi non ci ritroviamo nulla, siamo in forti difficoltà e non abbiamo prospettive future”. Nel mese di luglio, l’Asl di Salerno aveva disposto il proseguimento del rapporto di collaborazione con i medici specializzandi impegnati ad oggi in molteplici attività aziendali, al fine di garantirne il regolare andamento soprattutto per offrire al cittadino servizi relativi alle attività di accoglienza e di assistenza per utenti interessati alle più svariate problematiche connesse agli obblighi vaccinali oltre che alla vaccinazione vera e propria e tutto l’aspetto burocratico, senza tralasciare l’assistenza ai pazienti positivi che potrebbero avere conseguenze più o meno serie a causa del covid. Ora, si attende la giornata di lunedì per capire se le attività proseguiranno regolarmente o se si tratta di uno stop definitivo. Già nella giornata di oggi il Tribunale per i Diritti del Malato potrebbe chiedere spiegazioni alla direzione generale ma, soprattutto, garanzie per il futuro dei medici, assunti in piena emergenza e per gli ammalati che potrebbero trovarsi di fronte a problematiche importanti senza alcuna assistenza.