di Arturo Calabrese
Franco Alfieri è sempre più solo. Non fisicamente, ovviamente, una modifica della sua custodia cautelare in carcere la può decidere solo un giudice, ma lo è sulla carta e soprattutto per il suo futuro amministrativo. Dopo le dimissioni da consigliere del comune di Capaccio Paestum Gianfranco Masiello, arrivano adesso quelle dall’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento Antonio Scariati.
Volendo riassumere le motivazioni addotte dall’ormai ex delegato dell’ente sovracomunale, si può citare un personaggio storico italiano che dal balcone di un palazzo romano annunciava l’entrata in guerra del Regno d’Italia: «È giunta l’ora delle dimissioni irrevocabili».
Il parallelismo sta solo nelle parole scelte da Scariati e non per altro, ci mancherebbe. Scariati, già all’Unione nel primo mandato a Capaccio Paestum di Franco Alfieri, era stato all’ente che oggi si riunisce a Torchiara presso Palazzo Baronale De Conciliis, tra l’altro non molto lontano dalla residenza del sindaco sospeso ove sconta la restrizione domiciliare.
Nel consiglio unionale del 2 dicembre scorso, durante il quale è stato eletto presidente il sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi con il supporto anche di Forza Italia e Lega, dalle parti della minoranza, quella vera e non come altre di alcuni comuni che hanno votato insieme alla maggioranza, si è alzata una nota discordante rispetto al concerto che il direttore d’orchestra Massimo Farro, nel suo ruolo di presidente del consiglio, stava suonando.
Raffaele Pesce ha fatto notare, infatti, che anche l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento è in stato di predissesto. Non solo il comune di Capaccio Paestum, quindi, ma anche un altro ente amministrato da chi oggi è ai domiciliari ha ingenti debiti.
Che si riferisca a questo Scariati quando parla di situazione difficile? Probabile. In ogni caso, quello che si palesa è uno stato delle cose chiaro: ciò che Alfieri ha costruito negli anni è un colosso dai piedi di argilla, un colosso che si sta pian piano disgregando.
Il piano di rientro
Mentre la maggioranza sta venendo meno, a Capaccio Paestum ci si prepara a vivere un Natale sotto tono, per rispetto della famiglia Alfieri. Lo ha detto in consiglio comunale la vicesindaco facente funzioni Maria Antonietta Di Filippo. E chi più di lei può parlare di “famiglia Alfieri” essendo i rispettivi rampolli legati sentimentalmente. Insomma, una esperienza molto diretta. Nel mentre, si diceva, si annunciano festività rispettose, i cittadini vogliono risposte.
Anche la fiducia nel sindaco arrestato espressa nei primi giorni dopo quel famoso 3 di ottobre sta venendo meno con l’aggravarsi della sua situazione. Il piano di rientro è particolarmente atteso, ma nel frattempo le tasse sono già state alzate. Natale sotto tono, per l’appunto.