Una sinistra che non ama Gratteri - Le Cronache
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Una sinistra che non ama Gratteri

Una sinistra che non ama Gratteri

di Alberto Cuomo
Non sono qui per fare il piacione – ha affermato Gratteri ad un convegno organizzato da CasaCorriere a Napoli – ma a lavorare per garantire la sicurezza… Io sono un magistrato che non fa parte di nessuna corrente e questo mi ha rallentato la carriera». E che non abbia alcun paracadute di corrente, né altre protezioni è vero. La scelta del Csm di Gratteri a capo della procura di Napoli, la più grande d’Italia, è avvenuta con 19 preferenze a fronte dei 5 voti per Giuseppe Amato, procuratore di Bologna e degli 8 voti per Rosa Volpe, procuratrice aggiunta e per un anno reggente della procura partenopea. A favore di Gratteri hanno votato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il Pg della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centro-destra, il laico di Iv Ernesto Carbone, i consiglieri di Magistratura Indipendente con Andrea Mirenda e il togato di Unicost, Antonino Laganà. Per Amato si sono espressi la presidente della Cassazione Margherita Cassano e il consigliere indipendente Roberto Fontana. Per Volpe invece il gruppo di Area, Mimma Miele di Magistratura Democratica e il laico Roberto Romboli, professore emerito dell’università di Pisa in quota PD. Da tali dati appare come l’area moderata, di magistrati e laici, si sia divisa tra Amato e Gratteri, godendo quest’ultimo di un arco più vasto, esteso, per i componenti laici, dalla destra al partito di Renzi. Se si considera poi che la corrente “Area” è nata come “cartello elettorale” tra Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia-art.3, e che i suoi componenti, con quelli di Magistratura Democratica, hanno sostenuto Rosa Volpe, potrebbe dirsi che questa possa essere intesa, a differenza di Gratteri che non rappresenta correnti e forze politiche definite, una rappresentante della sinistra, della magistratura ma anche della politica, se si tiene conto del voto del prof. Romboli molto sostenuto dal PD che bene lo avrebbe visto anche come vicepresidente del CSM . Una sinistra che probabilmente non ama Gratteri se si pensa che le sue inchieste hanno riguardato anche la giunta regionale calabrese di Oliverio o che, quando Renzi lo voleva ministro della Giustizia, entrò con il suo nome al quirinale, essendo presidente Napolitano, e ne uscì con quello di Andrea Orlando. Oltretutto mentre l’indipendenza di Gratteri è vista con qualche preoccupazione dallo stesso ambiente giudiziario, Rosa Volpe appare essere organica alla categoria dei magistrati tanto da non tradirne l’operato, come accadde a Salerno quando, ereditate alcune inchieste della cosiddetta tangentopoli dal collega Michelangelo Russo, lo stesso che aveva arrestato innocente il sindaco di Salerno Enzo Giordano aprendo indirettamente la strada sindacale a Vincenzo De Luca, non ne contraddisse l’impianto accusatorio fondato sul reato di falso ideologico per progetti ritenuti presuntemente non esecutivi, malgrado l’approvazione di organi tecnici di livello nazionale. Se quindi alla procura napoletana per Gratteri potrebbe essere complessa la convivenza con Rosa Volpe sua ex competitor ed oggi coordinatrice dell’area I e III della DDA, in un campo quindi di elezione per il neoprocuratore, un eventuale timore che lo si voglia ridurre a “piacione” deve turbarlo se ha voluto rimarcare il suo non esserlo. Del resto in questo primo periodo a Napoli e in Campania diverse istituzioni lo hanno voluto ospite e, tra le altre kermesse, Gratteri parteciperà ad uno degli incontri della rassegna “Abitatori del tempo” organizzata da “Delia Agenzia letteraria”, una agenzia non meglio definita rivolta a promuovere la letteratura, con il testo “Il Grifone” che, in realtà si occupa di tecnologia e organizzazioni malavitose. E fa uno strano effetto sapere che gli organismi che sponsorizzano anche materialmente la manifestazione sono legati a De Luca, tanto più che il suo titolo falsa il concetto da cui è stato ripreso, il testo cioè del filosofo Emanuele Severino, mostrando forse il vero intento. “Gli abitatori del tempo” infatti per Severino sono coloro (uomini e istituzioni) che, secondo una visione della temporalità risalente ai greci, la quale prevede un itinerario dal nulla verso il nulla, si sottopongono alle strutture dominanti la storia in una vita inautentica. Che vi sia negli organizzatori un sottaciuto ed inconscio desiderio di rendere Gratteri a un dominio comune? Oltre alla Regione, alla Provincia di Salerno, alla Camera di Commercio, alla fondazione della Cassa di Risparmio Salernitana, tutti organi diretti da uomini di osservanza deluchiana, che hanno sponsorizzato gli incontri, il finanziamento di 30mila euro oltre Iva è stato concesso dalla Scabec, la società in house della Regione Campania per le attività culturali il cui presidente è Leo Annunziata, ex segretario regionale del Pd ed ex sindaco di Poggiomarino. Si ricorderà che Annunziata, fedelissimo di De Luca, si dimise da segretario del Pd all’atto del commissariamento del partito regionale per una operazione di sostituzione con un uomo più gradito ai vertici nazionali e che, per tali dimissioni, fu premiato dal presidente regionale con la nomina all’Ifel Campania la fondazione di finanza locale, lui un filosofo di belle speranze, al posto dell’economista, Luca Bianchi, direttore della Svimez. Qualcuno sollevò il problema della possibile incompatibilità per il doppio incarico in ragione di una legge regionale, ma Annunziata ha snocciolato per i giornali, da esperto giureconsulto invece che filosofo-economista, tutte le leggi e gli articoli che invece consentivano il duplice mandato. Viene comunque da chiedere, passi per Ezio Mauro, primo relatore, passi per i conferenzieri delle passate edizioni, spesso giornalisti e non scrittori, ma Gratteri cosa c’entra? Che lo si voglia tirare per la giacca?