di Olga Chieffi
di Olga Chieffi La fresca brezza di maestrale, preludio d’estate, carezzerà il dire di Davide Curzio, lettore d’eccezione dei versi di “Della terra e dell’amore” di Maria Concetta Dragonetto, e la parola di Brunella Caputo dei racconti “Dell’acqua e dell’amore”, sulle terrazze a strapiombo sul mare de’ “Le vigne di Raito”. I due libri, sugli scaffali per la Homo Scrivens, sono il frutto di un progetto condiviso sin dalla sua genesi che ha lasciato le autrici libere di esprimersi secondo stile, forma e linguaggio, concedendo al lettore una visione altra dell’amore seguendo le tracce dell’acqua e della terra. In comune c’è l’amore per la natura e per due assoluti, due elementi filosofici, quali la terra e l’acqua, che troveranno giusta espressione, proprio nella tenuta di Patrizia Malanga, sabato 22 alle ore 17 e in streaming sui social dalle 18. “Terramore” per la Dragonetto con la sua opera d’esordio, che pone su carta un percorso fatto di sofferenza e gioia, attraverso una composizione a tratti ermetica e silenziosa, dolce e audace. Le parole si intrecciano nel silenzio, quadri da attraversare, analizzare. “Acquamore” per la Caputo con i suoi ventotto racconti con protagonista l’elemento fluido, una sua descrizione, e dell’amore come elemento determinante della vita – non sempre un amore felice, anzi – come variabile imprescindibile della quotidianità. Viaggio, sogno, solitudine, paura, speranza, fascino per gli sconosciuti, ricerca delle luci nelle case degli altri, magia. Acqua e terra sono elementi contrasti e similari che come un sentiero si inoltrano tra frammenti di vita dai colori vividi e a tratti violenti, trascinandoci via da una corrente, forse, priva di risposte. Questa sera invece, alle ore 19 ritorna la Brunella Caputo in noir, in dialogo con Gaetano Savatteri. Infatti, lo scrittore milanese cresciuto in Sicilia, presenta ‘Quattro indagini a Màkari, in libreria per le edizioni Sellerio, nell’ambito del ciclo di incontri organizzati da Contorni di Noir. Le prime storie dell’irresistibile coppia di investigatori dilettanti siciliani Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, nati e cresciuti nei racconti gialli di Gaetano Savatteri, sono raccolte in questa piccola antologia. Delitti di diversa caratura, truffe sovente sono al centro delle indagini di Saverio Lamanna, giornalista disoccupato e freddurista incallito, e Peppe Piccionello, che con le sue camicie hawaiane, le magliette dagli slogan pro-sicilianisti, infradito e mutande, è un manifesto di parodia mare e monti. Quindi incontriamo Suleima, cameriera, proveniente da Bassano del Grappa, lingua guizzante come solo i veneti posseggono. Sono un trio esilarante in costante ricerca di una propria identità nella vita e, di conseguenza, nell’approccio investigativo. Ognuno porta in petto un dolore mascherato dall’ironia. Makàri, ha già seguito, tra marzo e aprile, per molti versi le orme del cult Il commissario Montalbano. Amalgamando l’icasticità della commedia all’italiana, del genere noir, dei gialli, con l’ampio margine d’enigma capace di tenere viva l’attenzione degli spettatori, e, soprattutto, del territorio eletto a location. L’abile ed esperto regista Michele Soavi ha ben speso il proprio estro per conferire sia coerenza diegetica sia forza evocativa all’effigie dei luoghi dove l’intrigo poliziesco prende piede al pari dei precipui moti d’affetto. ll personaggio dell’appassionato giornalista Saverio Lamanna, rinverdisce i vincoli di suolo e di sangue decidendo d’intraprendere la carriera dello scrittore senza girare le spalle alle frecce di Cupido, né ai misteri scoperti palmo a palmo, rappresenta l’ennesima sfida professionale per l’intenso attore palermitano Claudio Gioè, affiancato da Ester Pantano e dalla “sana sicilianità” di Domenico Centamore. Già si pensa ad una seconda serie tv, con i magnetici libri di Gaetano Savatteri.