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Non solo Sapri, ma l’intero territorio del Golfo di Policastro con i suoi abitanti, ha voluto portare la propria adesione ad una manifestazione ed esprimere, in modo pacifico e misurato la propria volontà di non voler perdere quanto ritiene un diritto storicamente acquisito quello, cioè, che i propri figli possano vedere la luce nella città della spigolatrice, in quell’ospedale che è un riferimento non solo sanitario ma anche sociale per l’intera area. Nella serata di giovedì le strade saprese si sono illuminate alla luce di una fiaccolata con la quale i partecipanti hanno voluto lanciare un messaggio a chi di dovere ed impedire che il primo gennaio prossimo rappresenti una data funesta nel corso della quale il nosocomio dell’Immacolata rimanga orfano di un punto nascita per una sola questione di un mero ragionamento fatto di cifre e numeri. Più di 500 persone hanno aderito alla fiaccolata organizzata da don Pasquale Pellegrino, cappellano dell’ospedale saprese. Anche la Chiesa è scesa in campo in difesa di determinati valori da cui non prescindere. Un lungo corteo silenzioso ma espressivo, si è snodato dalla Chiesa Madre di Piazza Plebiscito da dove è partito per giungere alla Cappella del presidio ospedaliero, dove si è tenuto un momento di riflessione e preghiera. Una giornata di vigilia della festa dell’Immacolata non scelta a caso. “L’ospedale” è intitolato proprio a questa figura materna che per nove mesi ha portato in grembo Gesù -ha precisato il Cappellano- e noi in un moment di difficoltà del nostro nosocomio ci affidiamo alla Vergine ed alle sue preghiere». Intanto è stato indetto sciopero generale per il 15 dicembre in attesa delle decisioni che saranno assunte dalla Regione Campania