di Erika Noschese
pre positivo per le imprese salernitane che hanno subito un incremento del 1.1%. E’ quanto rende noto la Camera di Commercio di Salerno che punta l’attenzione sul numero delle imprese. Circa 1.365 sono infatti le nuove aziende sorte su tutto il territorio provinciale, a fronte di 7.590 iscrizioni e oltre 6.220 cessazioni che, di fatto, hanno fatto registrare una crescita imprenditoriale dell’1,1%, maggiore del tasso nazionale (0,5%) ma più contenuto di quello della Campania (1,3%). Anche se positivo, il dato 2018 segna un rallentamento rispetto al 2017 quando si è invece verificato un aumento dell’1.3%. Stando ai dati riferiti dalla Camera di Commercio salernitana, infatti, nel 2018 le nuove imprese iscritte risultano sostanzialmente stabili rispetto al 2017, ma di valore modesto se si considera l’andamento degli ultimi 10 anni. Al contrario sono in aumento, rispetto all’anno precedente, le chiusure di attività. Alle cessazioni registrate, vanno aggiunte quelle che l’Ente dispone in via amministrativa, definite d’ufficio: per il 2018 si tratta di ulteriori 1.285 cessazioni. In tutta la provincia di Salerno è stato invece registrato un dato meno instenso rispetto all’anno precedente quando le nuove imprese sono state circa 1.510 in più. Un risultato ottenuto soprattutto negli ultimi mesi dell’anno appena concluso a determinare tale risultato, presentando saldi meno favorevoli rispetto al 2017, che hanno in parte annullato il buon andamento del periodo compreso tra gennaio e giugno. La dinamica per forma giuridica conferma il trend in salita delle società di capitali, aumentate di 1.834 unità, con un tasso di crescita del +6%. Sono in crescita anche le altre forme (+69;+1,2%). Registrano invece un risultato negativo le società di persone (-285; -1,9%) e le imprese individuali (-253;-0,4%). Quest’ultima è la forma giuridica maggiormente dinamica (4.590 iscrizioni a fronte di 4.843 cessazioni). Prosegue quindi la modifica della struttura imprenditoriale salernitana, a favore delle società di capitale che nel 2018 conquistano, rispetto all’anno precedente, due punti percentuali, persi invece dall’imprenditoria individuale. La dinamica per settori evidenzia una crescita per il settore agricolo (2,2%), per i servizi di alloggio e ristorazione (2,5%) e per i servizi alle imprese (4%). Sostanzialmente stabili le attività manifatturiere, le costruzioni e le attività di trasporti e spedizioni. In calo le attività commerciali (-0,5%).