di Michelangelo Russo
Poche ore fa, l’intero Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno è stato umiliato in un incredibile episodio che purtroppo vede la magistratura salernitana, ai massimi livelli, protagonista di un conflitto istituzionale senza precedenti in Italia. Dalle notizie, risulta che il Consiglio dell’Ordine aveva comunicato ufficialmente alla Corte d’Appello che oggi pomeriggio si sarebbe tenuto il giuramento dei praticanti avvocati nella storica aula Parrilli. È il luogo consacrato da oltre 80 anni e questo evento, ed è opportuno che rimanga lo stesso luogo negli anni a venire. Il rispetto della storia è sacra perché i tribunali restano i templi laici della nostra società ed è dovere di tutti conservarne la memoria. Detto ciò, va precisato che l’Ordine degli Avvocati ha ancora le chiavi dei locali dove sono ancora custoditi i mobili di loro proprietà. Ebbene, all’ora del giuramento il presidente Silverio Sica, seguito dal Consiglio dell’Ordine, ha tentato di entrare nel tribunale, comunicando anche i nomi dei giovani neo avvocati che avrebbero giurato. Nel pieno rispetto delle norme anti covid. E senza che nessun divieto fosse pervenuto all’Autorità giudiziaria. Eppure, gli avvocati si sono visti sbarrare la strada dai custodi che ci autorizzano all’ingresso. Gli avvocati, che avevano preavvertito la Corte d’Appello e chi di dovere, sono entrati perché nel loro pieno diritto, all’ingresso dello storico salone di cui hanno le chiavi così come degli altri locali della vecchia sede. Purtroppo, si è verificato a questo punto l’immaginabile: l’arrivo della polizia per identificare il presidente dell’Ordine e gli altri componenti del Consiglio che, a quanto riguarda dalle prime notizie, avrebbero declinato le loro generalità. Ci si chiede: per quale motivo? Saranno denunziati per invasione di edificio pubblico? Interruzione di pubblico servizio? Oppure per interruzione di riprese cinematografiche, visto che l’ingresso che si nega agli avvocati non si nega ad attori, attricette, truccatori ed estetiste della serie televisiva che si è insediata (con il permesso di chi= nella sede anche della giustizia? Certo che i giovani neo avvocati hanno ricevuto un battesimo del fuoco inaspettato che non è di buon auspicio per le loro speranze e i loro sogni. Il giuramento poi vi è stato ma lascia uno strascico e una lacerazione tra avvocatura e magistratura difficile da risanare. Questo conflitto su chi debba mettere le mani nel vecchio tribunal sta vedendo assunta la politica latitante le ragioni. La politica, innanzitutto!. Si avvicinano le elezioni, in autunno, e qualcuno da Palazzo di Città faccia sentire la sua voce e dica ai salernitani se il vecchio tribunale debba diventare un’accozzaglia di uffici e consorterie che possono stare da un’altra parte o se la città possa sperare in un destino più alto e significativo per l’edificio del novecento più importante architettonicamente dopo il Comune. La magistratura la finisca di avere ambizioni di categoria o personali per prolungare il possesso delle vecchie mura. Di spazio ne ha tanto nel nuovo complesso. Quanto all’episodio di stasera (ieri per chi legge ndr) un chiarimento ufficiale occorre subito. L’associazione Magistrati se vuole recuperare in pieno quella credibilità minata dai fatti risaputi ribadisca il pieno rispetto delle funzioni dell’avvocatura salernitana. Oppure, l’unica giustizia residua sarà quella delle telenovele che stanno girando nel vecchio tribunale.