Tutto sull'inchiesta "Mastrolindo e l'"Auto truffa" dell'Inps" - Le Cronache
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Tutto sull’inchiesta “Mastrolindo e l'”Auto truffa” dell’Inps”

Tutto sull’inchiesta “Mastrolindo e l'”Auto truffa” dell’Inps”

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La maxi truffa di dirigenti e funzionari dell’Inps:
Danni per 361milioni di euro

ROMA. L’Inps pagava centinaia di milioni di euro ai suoi funzionari e dirigenti per stanare i falsi lavoratori e contemporanemaente, viste che le verifiche erano poche amche se ne risultavano numerosissime, corrispondeva centinaia di milioni di euro sotto forme di indennità di disoccupazione, malattia ematernità a finti dipendenti. Un doppio colossale danno per l’istituto di previdenza sociale scoperto dal pm Roberto Lenza della procura di Nocera Inferiore e dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Nocera Inferiore.
Ieri mattina, i carabinieri e il pm Lenza si sono presentati con un ordine di pequisizione alla sede centrale dell’Inps a Roma e con uno di acquisizione di documenti in altre 21 sedi regionali.
L’inchiesta -che riguarda oltre 1600 tra funzionari e dirigenti centrali e locali- si è focalizzata in particolare sulla sede centrale dell’istituto, dove si sono presentati direttamente il pm Lenza e il luogotenente Massimo Santaniello e l’appuntato Nicola Montone per prelevare dati dal sistema informatico.
L’indagine di ieri è l’ennesima tranche dell’inchiesta “Mastrolindo” sulle falsi assunzioni di dipendenti di ditte di pulizie. In pratica, solo nell’Agro nocerino, agivano almeno quattro associazioni per delinquere che, grazie alla complicità di funzionari dell’Inps, facevano risultatre assunti circa 6mila persona, con quasi 10mila rapporti fittizi di lavoro. Maturato le 78-80 giornate di lavoro, i finti lavoratori venivano licenziati, avendo così diritto alle indennità di malattia, disoccupazione e maternità. Un giro di centinaia di milioni di euro, la cui metà andava nelle tasche degli organizzatori delle truffe e l’altra, fino a 3.000 euro ciascuno, ai fasulli dipendenti. Un sistema così vasto che ha consentito la costruzione di legami, anche politici, e che non poteva essere non rilevato dall’Inps.
Decedine gli arresti nei vari filoni messi in campo dalla procura nocerina dal 2012 in poi. Dall’esame delal documentazione di queste indagini, però, il pm Lenza ha rilevato delle discrepanze notevoli. Dopo diversi acquisizioni di documenti presso le sedi Inps grazie al confronto con l’incartamento dell’indagine “Mastolindo” sono emersi che i controlli dell’Inps su quelle pratiche fasulle non erano stati eseguiti, mentre nel sistema informatico risultavano un numero altissimo di verifiche effettuate.
Da qui il sospetto che i dati immessi nel “cervellone” dell’istituto di previdenza fossero stati alterati. Dalle ulteriori indagini è emerso che questa alterazione era finalizzata a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Inps per maturare i premi di produzione a favore dei funzionari e dei dirigenti. Solo nella direzione regionale campana, sarebbero false circa il 50% delle ispezioni  del 2012 e del 2013. Si teme che una percentuale simile possa essere anche quella delle restanti regioni italiane.
Un danno per l’istituto di 361milioni di euro.

 

IL SISTEMA TRUFFALDINO

Da 7.000 a 60.000 euro di premi ai
funzionari e dirigenti

Da 7.000 euro per ogni funzioanrio a 60.000 eruro a dirigente. Tanto avrebbero intascato una buona parte dei 1600 dirigenti e funzionari dell’istituto nazionale di previdenza sociale, solo per il 2012 e il 2013. Il sistema era semplice
Un funzionario immetteva nel sistema informatico dell’Inps di aver disconosciuto rapporti di lavoro nella misura anche di dieci volte tanto quelli realmente effettauti per poi maturare il diritto al premio di produzione. Un sistema semplice e pare che nessuno controllasse. In pratica un funzionario o un dirigente poteva immettere ciò che voleva senza temere di essere scoperto con facilità
Nel biennio 2012-2013 sono stati 361 milioni di euro gli incenti pagati ai dipendenti per raggiunti obiettivi profesisonali.
Il fenomeno è talmente vasto, dalle prime indagini dei carabnieri, che emergerebbe come il 50% dei dati  provenienti dalla Campania riguarda disconosimenti mai effettuati e più o meno, si teme, i numeri siano gli stessi per le altre regioni italiane.
In pratica il fenomeno delinquenziale delle false assunzioni sarebbe diventato la base, la logica e necessaria premessa per intensificare i controlli che, non eseguiti realente ma solo fatti risultare nuemricamente, alimentavano un altra truffa. E così, controllati e controllori si ritrovavano sul stesso terreno, quello della truffa.
E’ ovvio che non si debba fare di tutt’erba un fascio e che c’era chi realemnete effettuava i controlli, ma proprio per questi, i funzionari e dirigenti infedeli, con il loro agire, mortificano anche i loro colleghi onesti e seri. Le indagini proseguonoe  probabilemente saranno interessate diverse procure in Italia.

 

IL COORDINAMENTO

Necessaria una riunione presso il comando generale dell’Arma dei carabinieri per coordinare le operazioni di ieri mattina. Ed di un coordianmento investigativo per tutta Italia si sente bisogno, anche perché quello scoperto dalla procura di Nocera Inferiore nel settore delle false assunzioni e delle truffe Inps riguarda tutt’Italia.

 

LA PERQUSIZIONE

La perquisizione è durata fino al tardo pomeriggio di ieri, e i carabinieri della sezione di pg e il pm hanno poratto utili riscontri alle indagini. Documenti che saranno vagliati nelel prosisme settimane, mentre lo stesso istituto si è attivato da parte suo per effettuare controlli per comprendere se esistano dipendenti infedeli.

 

LE ULTERIORI INDAGINI

L’Inps per iincentivare i suoi dirigenti e funzionari nel 2014 ha già pagato circa 200 milioni di euro per premi ad obiettivi raggiunti. La somma, però, non è stata contabilizzata e quindi gli accertamenti saranno eseguiti nelle prossime  settimane per  controllare se ci siano ulteriori falsi inserimenti dati per lo scorso anno.

 

Truffe Inps:
un sistema dalle mille complicità

Come era possibile che in una città come Pagani ci fossero oltre 4.000 persone impiegate solo nel settore delle pulizie? Come era possibile che tutti quanti dopo 78-80 giornate di lavopro venissero licenziate in tronco? E guarda caso, le giornale minime necessarie per intascare le indennità di disoccupazione, maternità e malattia.
Come era possibile che apparivano decine di cooperative nel settore delle pulizie? Interrogativi che saltavano agli occhi di qualsiasi profano, figuriamoci a quelli dell’Inps, dove funzionari trattava la materia da anni. Non era possibile, quindi, che non vi fossero complità nell’istituto previdenziale a livello locale. Così come non era possibile che non vi fossero complicità tra gli ispettori del lavoro che eseguivano le verifiche periodiche in varie di queste cooperative. E del resto non era possibile che un fenomeno così vasto non fosse supportato da commercialisti e consulenti del lavoro, prestanome, imprenditori collusi, finti imprenditori e patronati. Tutti elementi che le indagini su questo filone partite dal 2012 con le prime peruisizioni al patronato Inapi di Pagani stanno dimostrando giorno dopo giorno, con condanne e richieste di rimborso dei 137 milioni di euro costati alle casse dell’Inps in soli due anni e solo nell’Agro nocerino, per i casi scoperti.
Una maxi giro che non poteva che contare anche sugli occhi chiusi di dirigenti di livello superiore. Il sistema scoperto ieri non è quello della volgare tangente, ma della truffa e del falso ideologico. Insomma del male logica premessa di altro male, la lotta alla deliqnuenza che trasforma i lotatori in delinquenti pure essi, con grave danno per i loro colleghi onesti e per le casse dell’Inps.
E perchè le espressioni politiche non si sono accorte mai di nulla? la verità è che su questo grande raggiro si creavano carriere politiche e agivano tanti “galoppini”, portatori di acqua. Anzi, anche se sottovocce si faceva passare questo sistema come una sorta di walfare aggiuntivo per dare da mangiare ai bisognosi, dimenticando che i disoccuopati avevano le briciople e gli organizzatori delle truffe incassavano decine milioni di euro.
E che questi eventi delittuosi accadessero era facilemnte immaginabile, visto che lo stesso sistema veniva praticato con i falsi braccianti agricoli, sistema truffaldino distrutto in pochi anni, quando la stato e l’Inps ha deciso di lottare con energia, debellando ciò che sebrava impossibile debellare.
Il sistema delle truffe all’Istituto previdenziale è nato con quelli nell’agricoltura, poi è passatio alle false assunzioni nelle ditte di pulizia ed ora è facile che si rivolga ad altra attività. la speranza è che l‘Inps si attrezzi meglio a combattere queste degenerazioni anche al suo interno.

 

I NUMERI

Imprenditori e prefessionisti a soldo di 4 gang nell’Agro

Sono almeno 4 le associazioni per delinquere solo nell’Agro nocerino per le truffe all’Inps attraverso il sistema delle false assunzioni nelle ditte di pulizia. Una ventina i commericalisti e consulenti del lavoro al soldo dei truffatori. Una decina gli imprenditori coinvolti. Sette patronati, base operativa delle truffe.

 

I MANCATI RECUPERI

137 milioni di euro truffati
recuperati nemmeno la metà

Dopo gli accertamenti dell’autiorità giudiziaria, sono stati individuati 137 milioni di euro truffati alle casse dell’Istituto di previdenza attraverso le false assunzioni nelle ditte di pulizia. Di questi sono stati recuperati o non elargiti meno di 70 milioni di euro. Un grande sforzo investigativo a cui non è corrisposto uno per il recupero

 

I CONTROLLI SPRINT

Funzionari e super lavoro, ma
erano i controlli non c’erano

Funzionari Inps che esaminavano le pratiche in cinque minuti.  Avrebbero meritato  una medaglia per l’attività svolta ma i funzionari Inps di Nocera Inferiore non si erano accorti per anni dei raggiri che subiva l’istituto attraverso proprio la loro sede.
Ingenuità o complicità, lo dovrà stabilire la procura.

 

IL DIRIGENTE BUONO

Più incomprensibile
appare oggi il
trasferimento di Violante

NOCERA INFERIORE/PAGANI. Alla luce dei risultati dell’inchiesta “Mastrolindo” di ieri mattina appare ancor più incomprensibile il trasferimento di Pierluigi Violante, il dirigente dell’Inps, uno degli uomini chiave nella scoperta delle truffe perpetrate attraverso le false assunzioni nelle ditte di pulizia per lucrare le indennità di disoccupazione, maternità e malattia. Dopo gli articoli di stampa, in verità solo del nostro giornale e sporadici di qualche altra testata, e i malumori tra gli inquirenti e un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Edmondo Cirielli, l’Istituto di previdenza sociale nel dicembre scorso tornò sui suoi passi e fece rientrare al suo posto il dirigente Violante a capo delle agenzie di Nocera e Battipaglia.
Il 49enne Violante era stato trasferito due emsi prima da Salerno a Bari e da qui a Taranto, all’ufficio flussi dell’Inps, con un’e mail giunta alle 14,10 del venerdì in cui si gli si ordinava di presentarsi il lunedì successivo nel capoluogo pugliese, da dove fu poi inviato a Taranto.  A questo punto, che le indagini di Violante non abbiano dato fastidio anche ai suoi colleghi e superiori?