A Scafati dopo 23 anni si insedia una commissione prefettizia: il pool di esperti è chiamato a vagliare gli atti e verificare le procedure adottate dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Aliberti. Proprio quando sembrava che l’insediamento fosse rimandato a dopo Pasqua, ieri mattina, sono arrivati come un fulmine a ciel sereno i commissarii inviati di concerto dal Ministero degli interni e della Prefettura di Salerno.
La commissione è composta da: viceprefetto Vincenzo Amendola (presidente) della prefettura di Salerno, l’ingegnere Giuseppe Ruocco del Provveditorato per le opere pubbliche e il colonnello Apicella. Di supporto anche il viceprefetto Desirée D’åOvidio della prefettura di Lodi. Erano circa le 9 del mattino quando le autovetture istituzionali della Prefettura con a bordo tra gli altri il vice prefetto Vincenzo Ammendola, accompagnate da quelle della Direzione Investigativa Antimafia, agli ordini del comandante Arturo Iannaccone, hanno varcato il casello autostradale di Scafati provenienti da Salerno. Una breve tappa alla tenenza dei carabinieri di via Oberdan dove li attendeva il tenente Saverio Cappelluti, da lì a piedi si sono diretti verso Palazzo Mayer , il tempo di un caffè e la folta delegazione, una quindicina in tutto, che non è passata per nulla inosservata, ha varcato la soglia del Comune, alle 9.45. Mentre alcuni componenti salivano le scale che portano al secondo piano, alcuni agenti in borghese della Direzione investigativa antimafia sono rimaste a presidiare i dintorni di palazzo Mayer . Il tenente Cappelluti ha mostrato alla commissione la stanza del primo cittadino, assente in quel momento: ad accoglierli c’era la vice segretaria comunale Maria Antonietta De Nicola . La prima richiesta degli “007” avrebbe riguardato quale fosse l’organigramma della macchina comunale e la sua suddivisione, la commissione avrebbe chiesto anche la disponibilità logistica di due locali dove poter operare.
Una breve visita del pool è stata fatta anche agli uffici comunali che si trovano nella sede dell’ex Manifattura di via Armando Diaz. Anche qui su disposizione della commissione sono stati immediatamente liberati due uffici, le stanze del dirigente Minneci e dell’ingegnere Faiella, i dipendenti comunali hanno trasferito in poco tempo i faldoni e l’arredamento di questi ultimi in un corridoio adiacente. Una mattinata frenetica con i dirigenti comunali occupati in un via vai tra le due sedi di via Melchiade e via Diaz. Il sindaco Pasquale Aliberti è arrivato a salutare la commissione verso le undici, animo sorridente quando è entrato molto meno sembra quando ha appreso che erano numerosi i componenti giunti nella casa comunale, erano in molti quelli che esibivano sulle giacche il tesserino identificativo con su impresso il simbolo Dia. La commissione dopo aver notificato al primo cittadino il decreto di insediamento, aver dato le disposizioni sulle esigenze logistiche e le presentazioni di rito con dirigenti e politici, dopo che erano stati chiamati a palazzo quasi tutti i consiglieri di maggioranza, è accorsa verso le 12 anche la segretaria comunale. Iniziata subito l’attività di ispezione che è durata, per il primo giorno, fino alle 14.45, ora in cui gli uomini della Dia e la Commissione hanno lasciato Palazzo Mayer. L’arrivo della commissione era stato richiesto dalla Dda di Salerno a pochi giorni dal blitz del 18 settembre scorso quando erano stati notificati gli avvisi di garanzia che andavano a colpire a vario titolo per ipotesi di reato come associazione a delinquere di tipo camorristico, scambio di voti politico/mafioso, abuso di ufficio e concussione, il sindaco Pasquale Aliberti, la moglie consigliere regionale Monica Paolino, il fratello del primo cittadino Nello Aliberti, lo staffista Giovanni Cozzolino e la Segretaria comunale Immacolata Di Saia. La commissione avrà il compito di verificare se esistono rischi di infiltrazioni di tipo mafioso nelle attività riguardanti appalti, concessioni, subappalti e contratti similari per la realizzazione di opere, lavori e servizi pubblici.
Gennaro Avagnano
Appalti, affidamenti sotto soglia e permessi a costruire: iniziano ad arrivare i pareri legali retroattivi commissionati, in qualche caso dai dirigenti. L’amministrazione comunale di Angelo Pasqualino Aliberti inizia ad andarci con i piedi di piombo e teme ogni mossa. Nei giorni scorsi ci sono stati due tentennamenti circa normali procedure amministrative, che la dicono lunga sul clima che si respirava a Palazzo Meyer alla vigilia dell’arrivo della commissione d’accesso ed anche ora che si sono insediati i commissari. Un parere legale fornito da Salvatore Giordano e siglato dal nuovo dirigente del settore avvocatura, Ivano Donnarumma per capire se si è agito in maniera corretta prevedendo l’ok ad un permesso a costruire, è stato liquidato ieri. Infatti il nuovo responsabile, su richiesta del dirigente Nicola Fienga dell’ufficio urbanistica, ha emesso per circa 3mila euro un parere legale sull’ampliamento del capannone di via Tora. Si tratta di un ok alla realizzazione di un ampliamento della struttura industriale richiesto ed ottenuto da Giuseppe Attianese. Un documento firmato a dicembre ma sulla cui legittimità l’amministrazione si interroga solo oggi. Sulla vicenda in commissione urbanistica e nel corso delle riunioni prepostem sia il Pd di Scafati con i consiglieri Michelangelo Ambrunzo, Nicola Pesce, Marco Cucurachi e Michele Grimaldi che i consiglieri Fdi Mario Santocchio, Angelo Matrone e Cristoforo Salvati avevano chiesto immediati chiarimenti su quel permesso che aveva fin da subito suscitato dubbi.
LA VIGILANZA – Oltre 245mila euro di base, in cui è compreso sia il costo del personale che quello del lavoro in sé: parte finalmente il bando per garantire la vigilanza degli edifici comunali. Fermo con mille proroghe dal 2011, il bando è stato emesso solo pochi giorni fa ed alla vigili dell’arrivo dei commissari a Palazzo Meyer. In particolare, questo speciale servizio, affidato di proroga in proroga per circa 5 anni, è stato oggetto di un maxi controllo da parte degli agenti della Dia di Salerno che hanno voluto verificarne la natura tecnico-amministrativa. Nel mirino della Dia anche la presenza di un istituto di vigilanza all’interno dell’Ex Copmes: infatti l’Antimafia nei giorni scorsi aveva fatto un accesso alla Scafati Sviluppo chiedendo gli atti della compravendita di un capannone nell’area di via Catalano amministrata dal Presidente Antonio Mariniello che ha presentato le carte rispetto alle gestioni precedenti di questa transazione. Anche sulla vigilanza c’era stato il pressing delle opposizioni consiliari che avevano chiesto il perchè della mancata pubblicazione della gara di appalto e il senso di queste continue proroghe che avevano fruttata centinaia di migliaia di euro, ai fortunati beneficiari. Sul caso aveva chiesto chiarezza anche il consigliere comunale di opposizione Michelangelo Ambrunzo.
Valeria Cozzolino
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