di Erika Noschese
“Tutta la verità sui rifiuti italiani in Tunisia”: è il tema dell’incontro in programma questa sera sulla pagina facebook di Potere al Popolo per fare il punto della situazione sull’esportazione illegale di 282 container di rifiuti pericolosi in Tunisia. All’incontro parteciperanno Giuliano Granato, coordinatore nazionale di Potere al Popolo; Paola Nugnes, senatrice commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti; Sohayel Medimagh, avvocato e consigliere comunale di Sousse in Tunisia; Aymen Ghali, membro del comitato centrale del partito dei lavoratori in Tunisia. A moderare il dibattito Dhouha Kallali, membro del partito dei lavoratori. “L’esportazione illegale di rifiuti pericolosi dal porto di Salerno alla Tunisia ci dice due cose: che il colonialismo è tutt’altro che tramontato, che continuiamo a saccheggiare il futuro dei popoli della sponda Sud del Mediterraneo. E che, qui da noi, dobbiamo alzare forte la voce di fronte al silenzio e all’indifferenza delle istituzioni – ha dichiarato il coordinatore nazionale di Pap, Giuliano Granato – Com’è possibile che mentre a Tunisi il Ministro dell’Ambiente viene arrestato per lo scandalo dei rifiuti italiani, a Roma tutto tace? Altro che fine della Terra dei Fuochi. La verità è che ne stiamo producendo sempre di più in sempre più luoghi”. Intanto, domenica 28 marzo la rabbia della popolazione è esplosa proprio per contestare quell’ingente carico di rifiuti ospedalieri: davanti al porto di Sousse è andata in scena la protesta, con striscioni e cartelli che invitavano l’Italia a «riprendere la sua merda». Lo slogan si riferisce ai 282 container di materiale ospedaliero spediti da Salerno alla Tunisia. Tra fine dicembre e gennaio, un’inchiesta aveva portato all’arresto del ministro tunisino dell’Ambiente e altre 23 persone mentre al porto di Salerno, nei giorni scorsi, c’è stato un importante sequestro al porto commerciale.