Truffa con i migranti, indagati non rispondono - Le Cronache Provincia
Castel San Giorgio Provincia

Truffa con i migranti, indagati non rispondono

Truffa con i migranti, indagati non rispondono

Nocera Inferiore/Valle dell’Irno. Si avvalgono della facoltà di non rispondere al giudice per le indagini preliminari i coinvolti nel blitz della scorsa settimana sulla truffa allo Stato con i centri di accoglienza: dopo l’interrogatorio di garanzia per l’unico indagato finito in carcere (Salvatore De Simone, 47enne avvocato ed ex assessore a Castel San Giorgio) titolare della cooperativa Desy e che non ha risposto alle domande del giudice, anche gli altri finiti ai domiciliari hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Si tratta di Margherita Corrado, 48 anni di Castel San Giorgio, amministratore legale; la moglie Antonietta Angrisani, 47 anni di Nocera Inferiore, collaboratrice; Giuliana Nocera, 37 anni di Mercato San Severino, psicologa Guglielmo Capuano, 58 anni di Nocera Inferiore ma residente a Castel San Giorgio, collaboratore. La procura di Pistoia, che ha avviato l’inchiesta sui centro di accoglienza gestiti dalla cooperava Desy culminata con il blitz della settimana scorsa, contesta la concussione nei confronti di richiedenti asilo, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata in danno dello Stato e numerose false attestazioni in atti pubblici. Le indagini sono partite nel dicembre 2023 in seguito a segnalazioni in Toscana di presunte irregolarità igienico sanitarie. Il 19 dicembre 2023 il Cas, in quel periodo gestito da un’altra società, fu sgomberato. Le verifiche hanno fatto emergere una quasi totale assenza di fornitura di beni e servizi da parte della cooperativa, con una sorta di “abbandono” dei richiedenti asilo, ospitati in una struttura sprovvista di riscaldamento e acqua calda, oltre che, in talune circostanze, anche di energia elettrica. La società attestava alla prefettura di Pistoia, con conseguente richiesta di pagamento del servizio, molteplici prestazioni che non venivano eseguite. Alle proteste degli ospiti sarebbero seguiti alcuni episodi di concussione da parte di dipendenti e collaboratori della Desy, arrivando a minacciarli per far firmare i “fogli presenza” in maniera che attestassero la regolare fornitura del servizio. Da ulteriori approfondimenti è emerso che Desy risultava gestire, o aver gestito, altri Cas sul territorio nazionale, in particolare nelle province di Salerno, Avellino, Pavia e Arezzo. La completa analisi delle fatture presentate alle prefetture ha permesso di rilevare che, nel periodo 2022-2024 la Desy aveva percepito complessivamente oltre 1,2 milioni di euro. Ora si dovrebbe andare al Riesame.