Nocera Inferiore/Castel San Giorgio. tornano liberi i 5 arrestati finiti nel mirino degli inquirenti lo scorso 30 settembre: lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Firenze che ha annullato l’ordinanza a carico di 5 indagati. Erano finiti in manette con accuse a vario titolo di concussione nei confronti di richiedenti asilo, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata in danno dello Stato e numerose false attestazioni in atti pubblici, Revocata la misura cautelare in carcere per Salvatore De Simone, avvocato ed ex assessore a Castel San Giorgio, 47enne direttore della Cooperativa Sociale Desy e per altri 4 indagati per i quali erano stati disposti gli arresti domiciliari. Si tratta di Margherita Corrado, 48 anni di Castel San Giorgio, amministratore legale; Antonietta Angrisani, 47 anni di Nocera Inferiore, collaboratrice; Giuliana Nocera, 37 anni di Mercato San Severino, psicologa Guglielmo Capuano, 58 anni di Nocera Inferiore ma residente a Castel San Giorgio, collaboratore. Accolte quindi dal Tribunale della Libertà di Firenze (presidente Erminia Bagnoli giudice estensore Roberta Di Maria) le richieste del collegio difensivo annullando il provvedimento restrittivo a carico di quelli che la procura pistoiese aveva individuato quali responsabili di un sistema truffaldino con la cooperativa sociale Desy, operante nell’accoglienza dei migranti, con sede legale a Castel San Giorgio. Durante il blitz dei carabinieri dl Nas di fine settembre era stato anche notificato un decreto di sequestro preventivo di beni per 720mila euro nei confronti della società. Le indagini sono partite nel dicembre 2023, in seguito all’ispezione di un Centro di accoglienza straordinario per richiedenti asilo a San Marcello Piteglio (Pistoia), dove erano state segnalate presunte irregolarità igienico sanitarie. Il 19 dicembre di due anni fa il Cas, in quel periodo gestito da un’altra società, fu sgomberato. Le verifiche, anche attraverso le dichiarazioni degli ospiti della struttura, avevano fatto emergere una quasi totale assenza di fornitura di beni e servizi da parte della cooperativa, secondo la pubblica accusa con una sorta di “abbandono” dei richiedenti asilo, ospitati in una struttura sprovvista di riscaldamento e acqua calda, oltre che, in talune circostanze, anche di energia elettrica. La società – per gli inquirenti – avrebbe attestato alla prefettura di Pistoia, con conseguente richiesta di pagamento del servizio, molteplici prestazioni che non sarebbero state eseguite. Alle proteste degli ospiti sarebbero seguiti alcuni episodi di concussione da parte di dipendenti e collaboratori della Desy, arrivando a minacciarli per far firmare i “fogli presenza” in maniera che attestassero la regolare fornitura del servizio. Ora quell’ordinanza firmata dal gip pistoiese (in cui figurano altri 19 indagati a piede libero) è stata annullata con la rimessa in libertà dei coinvolti nel blitz del Nas.





