di Monica De Santis
“So benissimo che il terreno degli spazi pubblici è un terreno minato. Perché il Comune di Salerno e l’amministrazione comunale deve rispondere di cose che onestamente sono molto stridenti rispetto a quello che poi si dice normalmente”. A parlare è Filippo Trotta, presidente della Fondazione Alfonso Gatto di Salerno, che nei giorni scorsi, attraverso una nota aveva attaccato il Comune in merito all’affidamento senza bando di alcuni spazi pubblici. A cinque giorni dal suo primo sfogo, Trotta, torna a parlare nuovamente, cercando di spiegare con più precisione la sua posizione in merito alla gestione degli spazi e degli eventi culturali in città… “Avrei tante cose da chiedere all’amministrazione comunale. In primis come mai hanno preferito finanziare delle cose rispetto ad altre, oppure dare spazi a qualcuno, rispetto ad altri. Ma questo sempre per un errore, secondo me, di fondo, ovvero che non c’è trasparenza e non c’è la reale volontà di fare le cose per bene. Altrimenti un Comune che si rispetti dovrebbe fare dei bandi. Hai degli spazi pubblici da affidare? Allora fai dei bandi, dei concorsi d’idee. Ma purtroppo devo constatare che a Salerno manca proprio una direzione culturale. All’amministrazione comunale non interessa la cultura, si naviga molto a vista. L’unica cosa che si produce è la lirica per il teatro Verdi, che è una cultura di intrattenimento, alto borghese, ma che non ha nulla a che vedere chiaramente con la produzione e formazione culturale”. Trotta dunque richiama tutti a fare molta attenzione. Non bisogna confondere l’intrattenimento, che ci deve essere, spiega, in una città con le iniziative culturali…. “Il problema è che si tende a voler confondere questo con la cultura, finendo così fuori strada. Ciò che si produce al Verdi è intrattenimento, di qualità sicuramente, ma sempre intrattenimento per l’alta borghesia e per le poche persone che possono comprare l’abbonamento. E’ giusto che in una città importante ci sia anche l’intrattenimento, ma non è cultura. Una cosa è cercare di fare attività culturali nei quartieri, rigenerazione urbana vera, di fare un turismo esperienziale e una cosa è fare l’intrattenimento. E anche in merito all’intrattenimento il Comune di Salerno dovrebbe perseguire criteri di equità. perchè non è proprio giusto che si spendano centinaia di migliaia di euro per un progetto di intrattenimento, rispetto a quelle realtà più piccole che poi veramente fanno un intrattenimento che coinvolge la città. Perché poi sono le realtà medio piccole, che stanno sul territorio e che portano la gente e che fanno vedere realmente una ricaduta anche in termini economici. Invece queste realtà il Comune di Salerno le sta ammazzando”. Trotta non nega il senso di disagio che vive a Salerno e che l’ha spinto a scrivere quella nota nella quale si puntava il dito contro l’Amministrazione Comunale di Salerno che ha deciso di trasformare l’ex chiesa dei Morticelli in un comunità… “Ciò che non riesco a capire sono i comportamenti non adeguati che questa amministrazione comunale tiene, utilizzando il metodo dei due pesi e due misure. A Salerno ci sono tanti operatori culturali, parliamo di almeno 10/15 realtà importanti, che vorrebbero e reclamano degli spazi per fare le proprie attività. Sia essa una casa della cultura, sia essa uno spazio per la musica, sia esso uno spazio per la letteratura. Ora a mio modestissimo avviso, il Comune di Salerno, fa un’azione non corretta nei confronti di questi operatori, sbagliando due volte. Perchè da una parte concede degli spazi pubblici senza un bando ma per conoscenza, ad associazioni varie, che tendenzialmente non hanno la stessa incisività che ha una realtà consolidata come può essere la fondazione, o come i jazzisti salernitani o quelli che fanno il cinema, tutti quelli che hanno un curriculum importante e sono assolutamente incisivi nella produzione culturale cittadina. Però dall’altro lato lo stesso criterio non viene utilizzato per altri. Ecco perchè ribadisco che contesto i due pesi e le due misure, perchè o agisci secondo quelli che sono dei criteri oggetti, per cui tu fai un bando, un concorso d’idee, oppure molto più semplicemente, come si sta facendo adesso, si fa un’assegnazione diretta per conoscenza, peò che almeno ci sia equità su questa cosa. Come si è fato all’associazione x, la dai anche ad altre associazioni che sono altrettanto consolidate ed incisive in città”. Dunque, ciò che Filippo Trotta chiede al Comune di Salerno è di agire o in maniera oggettiva oppure in maniera equa per tutti. Ma non è tutto, Trotta aggiunge anche dell’altro… “L’amministrazione comunale di Salerno si era anche impegnata, lo scorso agosto, a fornire alla Fondazione Alfonso Gatto, uno spazio per la creazione del centro di poesia contemporanea diretto da Valerio Magrelli, che è uno dei massimi poeti viventi. Questa cosa è decaduta quasi completamente. E per l’ennesima volta, Salerno perde l’occasione di poter creare un istituto e qualcosa di stabile in nome dell’unico intellettuale che ha avuto nella sua storia contemporanea. E tutto ciò, lo dico da salernitano, non va bene”.